Nel corso della campagna elettorale per le presidenziali USA, chi più chi meno, i maggiori esponenti della Silicon Valley si sono schierati al fianco della candidata democratica Hillary Clinton, forti delle previsioni dei sondaggi che la davano come favorita per la corsa alla Casa Bianca. L’esito delle urne ha però ribaltato tutti i pronostici: sarà Donald Trump a sistemarsi dietro la scrivania dello Studio Ovale. Un epilogo che non ha mancato di generare imbarazzi tra i nomi più importanti del panorama hi-tech.
Lo strappo tra le parti sembra però in qualche modo poter essere ricucito, facendo intravedere uno spiraglio attraverso il quale intavolare una discussione costruttiva per il futuro. Il magnate repubblicano, durante il suo mandato, potrà godere del supporto dei CEO di Tesla, SpaceX e Uber: Elon Musk e Travis Kalanick sono infatti stati nominati consiglieri del tycoon, con una mossa a sorpresa. L’ufficializzazione nel corso dello Strategic and Policy Forum poche prima dell’incontro tra il presidente neoeletto e gli esponenti del mondo tecnologico rappresentato da realtà come Apple, Facebook, Google.
I due incontreranno Trump di frequente, confrontandosi con lui e fornendo il proprio punto di vista, forti di un’esperienza acquisita sul campo. La decisione assume i toni di un’apertura nei confronti di chi, come Musk, ha più volte criticato aspramente l’operato e le intenzioni dell’imprenditore. Queste le sue parole estratte da un’intervista rilasciata nel mese di novembre alla CNBC.
Non sembra avere il tipo di carattere che riflette al meglio gli Stati Uniti.
Kalanick non era stato più morbido.
Se Donald Trump vincerà, mi trasferirò in Cina.
La nomina a consiglieri dei due CEO sembra dunque poter essere interpretata come un segnale di disgelo. Sarà interessante capire se questo porterà ad un’accelerazione nel processo di riforma normativa necessario affinché le tecnologie legate alle self-driving car possano arrivare ad essere commercializzate in tempi brevi. In merito a Musk, si ricorda che Peter Thiel, insieme a lui co-fondatore di PayPal alla fine degli anni ’90, ha fatto parte del cosiddetto transition team che ha spinto il nuovo presidente USA verso la Casa Bianca. Altri membri già annunciati della squadra che supporterà Trump sono Jamie Dimon (JP Morgan), Bob Iger (Disney) e Ginny Rometty (IBM).