La posizione di Uber in merito ai test delle proprie self-driving car nelle strade pubbliche di San Francisco verrà con tutta probabilità chiarita entro la giornata di oggi, come riporta la stampa locale. È infatti previsto un incontro tra i rappresentanti dell’azienda, membri del Department of Motor Vehicles della California e il procuratore generale.
Sebbene non ci siano conferme in merito, il meeting dovrebbe avere proprio lo scopo di trovare una via per regolarizzare la fase di sperimentazione dei veicoli a guida autonoma di Uber, avviata nella città il 14 dicembre, senza però aver prima ottenuto la necessaria autorizzazione. Stando alla posizione della società, il permesso non sarebbe essenziale, poiché a bordo delle Volvo XC90 con sistema self-driving è sempre presente un pilota in carne ed ossa (talvolta poco responsabile, come visto di recente) pronto ad assumere i comandi agendo su volante e pedali, in caso di emergenza. Le autorità californiane la pensano invece in modo differente.
Se Uber dovesse continuare a condurre i test senza il permesso del DMV, potrebbe incorrere in pesanti sanzioni. Le vetture portate nelle strade di San Francisco sono le stesse già operative da tempo a Pittsburgh, equipaggiate con un sistema in grado di monitorare ciò che avviene nei dintorni in tempo reale. Si tratta di veicoli self-driving di livello 4, ovvero dotati di volante e pedali. Questa la posizione del Department of Motor Vehicles californiano.
È essenziale che Uber adotti le misure necessarie a garantire la sicurezza pubblica. Se l’azienda non confermerà immediatamente di voler fermare il lancio e l’intenzione di ottenere il permesso, DMV intraprenderà un’azione legale. DMV supporta appieno l’avanzamento delle tecnologie di guida autonoma. Questi sistemi promettono benefici per quanto riguarda la sicurezza sulle strade, ma i test devono essere condotti in modo responsabile.