Facebook non è una media company tradizionale

Mark Zuckerberg vede Facebook non più solamente com una normale tech company ma come una media company anche se non di forma tradizionale.
Facebook non è una media company tradizionale
Mark Zuckerberg vede Facebook non più solamente com una normale tech company ma come una media company anche se non di forma tradizionale.

Mark Zuckerberg ha espresso ulteriori dettagli su come vede il ruolo di Facebook come baricentro dell’informazione. Dichiarazioni che sono arrivate all’interno di un Live Video in cui ha partecipato anche Sheryl Sandberg, COO dell’azienda. Il CEO e fondatore di Facebook ha evidenziato come il social network oggi sia un nuovo tipo di piattaforma. Per Mark, Facebook non può più essere considerato come una normale società tradizionale aggiungendo, inoltre, che non è nemmeno una media company tradizionale. Mark ha anche aggiunto che la sua società costruisce tecnologia e per questo si sentono responsabili di come è utilizzata.

Tutto questo implica che Mark Zuckerberg vede Facebook come una media company anche se non di forma tradizionale. Trattasi di un cambiamento significativo in quanto in passato Mark aveva sempre negato che Facebook potesse diventare una media company e che il social network dovesse essere visto solamente come una tech company. Posizione non molto lontana nel tempo visto che questa definizione fu data da Mark lo scorso agosto quando si recò a Roma per incontrare il Papa. All’epoca Mark aveva delineato un profondo solco tra Facebook e gli editori, una posizione che evidentemente adesso è mutata profondamente.

La precedente distinzione probabilmente riguardava il fatto che le piattaforme tecnologiche sono maggiormente protette dai contenuti che sono pubblicati all’interno di esse sia dal punto di vista legale che dal punto di vista dell’immagine. Le media company, invece, sono considerate maggiormente responsabili per i contenuti.

Mark Zuckerberg ha voluto spiegare la sua nuova definizione di Facebook evidenziando come il social network non scrive le notizie ma che comunque fa molto di più che distribuirle e che è diventato una parte importante del dibattito pubblico.

Il cambio di posizione probabilmente deriva dalle recenti polemiche sul fenomeno delle false notizie che invadono i social network ed in particolare proprio Facebook che avrebbero avuto il potere di riuscire ad influenzare l’opinione pubblica arrivando, secondo alcuni, a consentire la vittoria di Donald Trump alle recenti elezioni presidenziali americane. Una tesi che Mark Zuckerberg non ha mai voluto accettare ma che ha portato ad accese discussioni sia fuori che all’interno dell’azienda. Facebook, dunque, è stato chiamato ad assumersi maggiori responsabilità come contenitore delle notizie e proprio per questo, di recente, ha annunciato nuovi strumenti atti proprio a combattere il fenomeno delle false notizie.

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Un semplice gesto, una nuova opportunità di comunicazione: WhatsApp rivoluziona le conversazioni di gruppo con la sua nuova funzionalità Parla Insieme. Questa innovazione punta a trasformare il modo in cui interagiamo nei gruppi WhatsApp, rendendo la comunicazione più fluida e immediata.

Un nuovo approccio alla chat vocale

Con Parla Insieme, avviare una chat vocale collettiva non è mai stato così semplice. Basta scorrere verso l’alto in una chat di gruppo per accedere a una stanza audio, dove i membri possono entrare liberamente, partecipare attivamente o semplicemente ascoltare. Questa soluzione elimina la necessità di selezionare manualmente i partecipanti, offrendo un’esperienza di comunicazione spontanea e flessibile.

Una funzionalità pensata per l’utente

Questa nuova funzionalità WhatsApp è stata progettata per rispondere alle esigenze di chi desidera un metodo rapido e intuitivo per comunicare in gruppo, senza dover ricorrere a chiamate tradizionali o applicazioni di terze parti. L’obiettivo è quello di avvicinare l’esperienza digitale alle conversazioni reali, abbattendo le barriere tecnologiche e favorendo l’interazione immediata.

Confronto con la concorrenza

Sebbene Parla Insieme rappresenti un’innovazione significativa per WhatsApp, non si tratta di una novità assoluta nel panorama delle applicazioni di messaggistica. Piattaforme come Telegram offrono da tempo funzioni simili, spesso arricchite da strumenti avanzati come la gestione dei moderatori e la registrazione delle conversazioni. Tuttavia, l’integrazione diretta nell’ecosistema WhatsApp e la semplicità d’uso potrebbero rappresentare un vantaggio competitivo per l’app più utilizzata al mondo.

Le reazioni degli utenti

Le opinioni degli utenti su Parla Insieme sono contrastanti. Da un lato, molti apprezzano la praticità e l’immediatezza di questa funzione, considerandola un’aggiunta utile per migliorare la comunicazione nei gruppi WhatsApp. Dall’altro, alcuni ritengono che non si tratti di una caratteristica particolarmente innovativa, dato che alternative simili sono già disponibili su altre piattaforme.

Un futuro in evoluzione

Nonostante le diverse opinioni, WhatsApp continua a perfezionare la propria offerta, ascoltando il feedback degli utenti e lavorando per mantenere la propria posizione di leadership nel settore della messaggistica istantanea. La semplicità e l’integrazione offerta da Parla Insieme potrebbero consolidare ulteriormente la sua popolarità, aprendo la strada a nuove modalità di interazione digitale.

Hai già provato Parla Insieme? Quali sono le tue impressioni su questa nuova funzionalità per i gruppi WhatsApp?

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