Giungono nuove indiscrezioni sul conto dell’inedito iPad Pro da 10.5 pollici, un dispositivo che Apple potrebbe presentare al pubblico la prossima primavera. Oltre alla lunghezza della diagonale, infatti, alcune fonti asiatiche ne svelano risoluzione e densità in pixel: il futuro tablet potrebbe vedere la stessa distribuzione in pixel del modello da 12.9 pollici, con una densità pari a iPad Mini. Se così fosse, il nuovo arrivato potrebbe disporre del display qualitativamente migliore dell’intera linea.
L’indiscrezione proviene da Dan Provost, designer per Studio Neat, in un intervento pubblicato per Medium. Analizzando i rilasci recenti per la linea iPad, compresi gli iPad Pro da 9.7 e 12.9 pollici, l’esperto ha potuto tratteggiare la strategia scelta da Apple per la futura edizione da 10.5 pollici. Il gruppo di Cupertino, infatti, da anni opta per dimensioni a schermo sempre in proporzione, affinché i developer non debbano continuamente adattare le loro applicazioni, un fatto che potrebbe generare frammentazione sul software. Così nel 2015, con la presentazione dell’edizione più grande di iPad Pro, la Mela ha optato per i 12.9 pollici poiché già proporzionati con i 9.7 delle versione classiche del tablet. Seguendo lo stesso ragionamento, il designer è stato quindi in grado di calcolare risoluzione e densità di pixel per iPad Pro da 10.5 pollici.
Stando a quanto rivelato, il nuovo tablet vedrà una risoluzione da 2.732×2.048 pixel, la medesima di iPad Pro da 12.9 pollici, per una densità in pixel però ben più elevata, pari a 326 dpi anziché 264, così come iPad Mini. Una simile configurazione è infatti compatibile con una diagonale da 10.47 pollici.
Al momento, nessuna conferma è ovviamente giunta da Apple, così come dai produttori partner di Cupertino in Asia. Sui 10.5 pollici, inoltre, pare non vi sia accordo fra gli esperti: mentre Ming-Chi Kuo ha deciso di scommettere su questa diagonale, MacOtakara ha suggerito delle dimensioni comprese tra 10.1 e 10.9 pollici. Non resta quindi che attendere la prossima primavera, probabilmente tra marzo e aprile, per scoprire le reali intenzioni del gruppo di Cupertino.