Apple potrebbe trasferire la produzione dei suoi dispositivi negli Stati Uniti, in un futuro nemmeno troppo lontano. È quanto ha lasciato intendere Donald Trump, in occasione di un’intervista per Axios: il neoeletto Presidente ne avrebbe discusso qualche settimana fa con Tim Cook, rilevando segnali positivi da parte del leader di Cupertino. Al momento, tuttavia, dalla società californiana non è giunta alcuna conferma.
Tim Cook e Donald Trump sono in contatto sin dall’elezione del magnate industriale a nuovo Presidente degli Stati Uniti. A poche ore dal risultato delle urne i due si sarebbero sentiti telefonicamente, così come annunciato dallo stesso Trump qualche settimana fa, inoltre il CEO di Cupertino ha partecipato al meeting dei big dell’informatica organizzato di recente presso la Trump Tower. In questa occasione, svela il neoeletto Presidente, si sarebbe discusso della possibilità di trasferire la produzione di dispositivi dall’Asia in patria, per incentivare la crescita economica autoctona. Un’ipotesi che avrebbe trovato i favori dello stesso Cook, il quale starebbe facendo il possibile affinché il progetto venga trasformato presto in realtà.
Non è però tutto, poiché Trump parla dell’amministratore di Apple con rinnovato entusiasmo, dopo un 2016 di sensibile contrapposizione. Il Presidente, infatti, aveva più volte approfittato della campagna elettorale per scagliarsi contro il gruppo di Cupertino, prima criticando proprio la produzione all’estero, poi schierandosi a favore dell’FBI a seguito del mancato sblocco dell’iPhone appartenuto a uno degli attentatori di San Bernardino. Con la recente intervista, invece, Trump ha confermato ammirazione nei confronti del CEO:
Credo davvero che Tim Cook ami questa nazione e credo vorrebbe fare qualcosa di grande in questo paese.
Al momento, non è dato sapere se Apple effettivamente riuscirà a trasferire la produzione negli Stati Uniti, dove peraltro assembla dal 2013 gli ultimi Mac Pro, quelli dalle forme cilindriche. Stando ad alcune indiscrezioni asiatiche emerse negli ultimi mesi, Apple avrebbe chiesto ai partner Foxconn e Pegatron di valutare una simile operazione, sia in termini di possibilità che di costi. Eppure, potrebbe risultare difficile, se non impossibile, eguagliare la velocità di produzione de distretti cinesi, per una società capace di distribuire decine di milioni di dispositivi ogni anno.