Il traffico costituisce uno dei grandi problemi della mobilità odierna, che ogni giorno costringe pendolari (e non solo) a trascorrere tempo prezioso chiusi negli abitacoli delle proprie auto, in attesa che il flusso di veicoli possa defluire. Una possibile soluzione è quella proposta da John Zimmer e Logan Green, co-fondatori di Lyft, servizio forse ancora poco conosciuto in Italia, ma che in altri paesi già rappresenta il principale concorrente di Uber.
La loro è un’intuizione potenzialmente interessante e attuabile in tempi brevi, con investimenti relativamente contenuti: delegare una delle corsie sulle strade ad alta percorrenza al transito di veicoli che al loro interno ospitano almeno tre passeggeri. In questo modo si incentiverebbero le persone a condividere l’auto, abbattendo così il numero di vetture in circolazione, con ovvi benefici sia in termini di traffico che di riduzione dell’inquinamento atmosferico. Anche chi viaggia da solo potrà accedere a queste Smart Lanes, ma solo a fronte di un pagamento. Un metodo che consentirebbe agli enti locali di raccogliere denaro da destinare al potenziamento e al miglioramento delle infrastrutture dedicate alla mobilità.
Servizi come quelli di car pooling (Lyft Line o UberPOOL, ad esempio) potrebbero tornare utili in un contesto simile, poiché mettono in contatto più persone che effettuano lo stesso tragitto alla stessa ora, permettendo loro di dividere le spese viaggiando insieme. Per realizzare una visione di questo tipo occorre innanzitutto che le amministrazioni analizzino i flussi dei veicoli per individuare dove e con quali modalità l’impiego delle Smart Lanes potrebbe risultare efficace.
Un esperimento di questo tipo è in realtà già stato condotto nella città di Seattle, nello stato di Washington, raccogliendo feedback piuttosto incoraggianti. In quel caso, però, la corsia smart richiede la presenza a bordo di due passeggeri (e non tre) per poter essere percorsa gratuitamente e nelle ore in cui il traffico è meno intenso viene aperta a tutti.