Con l’approdo internazionale di Amazon Prime Video lo scorso dicembre, la sfida con Netflix è divenuta praticamente ad armi pari: entrambi i servizi di streaming, infatti, giocano su simili mercati mondiali. Il confronto, tuttavia, non sembra avvenire nella patria degli Stati Uniti, né tantomeno sulla ruizione europea: il nuovo Eldorado da conquistare pare sia l’India. E mentre Netflix già raccoglie i primi risultati internazionali, con un quarto davvero da record, Amazon ha già affilato le sue armi per conquistare il pubblico di Bollywood.
L’ultimo trimestre è stato particolarmente proficuo per Netflix, un’azienda capace di crescere di ben 5.12 milioni, contro i 3.75 previsti dagli analisti, proprio grazie alla distribuzione internazionale. E il colosso ha già avviato diversi progetti locali, tra cui la serie “3%” brasiliana, la futura produzione di anime per il Giappone e, naturalmente, anche investimenti italiani con “Suburra”. Eppure, delle 200 nazioni in cui opera, sembra che sia l’India a rappresentare la maggiore scommessa. Non solo per gli 1.2 miliardi di abitanti, pari al 17.5% della popolazione mondiale, ma anche e soprattutto poiché il mercato dell’intrattenimento ha caratteristiche qui ben diverse dal resto del mondo.
Tra serie TV locali e le immancabili produzioni bollywoodiane, Amazon ha colto la palla al balzo, sin dall’approdo nella nazione con Prime Video lo scorso dicembre. Sembra che il gruppo sia pronto a investire 300 milioni di dollari per la produzione di contenuti originali indiani e, per farlo, starebbe osservando attentamente ogni fonte d’analisi sulla fruizione tipica del Paese. Pirateria compresa, così come di recente ha confermato Nitesh Kripalani, Director e Country Head per Amazon Prime Video in India:
Guardiamo i risultati dei box office, l’audience televisiva, la performance dei talent e anche i dati dalla pirateria. Se i consumatori voglio, ad esempio, dei drammi coreani, li offriamo. Se vogliono gli anime giapponesi – alcuni dei quali già oggi sul servizio – probabilmente li metteremo. Vogliamo focalizzarsi su un servizio che sia guidato dai consumatori, non dagli accordi.
Non è però tutto, poiché Amazon ha scelto Aparna Purohit, uno dei più importanti produttori di film in India, per guidare lo sviluppo del proprio servizio nella nazione. Netflix, tuttavia, non sembra essere rimasto con le mani in mano: il colosso ha infatti stretto un accordo con Red Chillies Entertainment, la casa di produzione di uno degli attori indiani più famosi di sempre: Shah Rukh Khan. Chi vincerà è ancora presto per dirlo, ma di certo il futuro dello streaming parla indiano.