Il 2018 potrebbe essere un anno di svolta per le auto elettriche in Italia. Il problema maggiore per questi veicoli in grado di offrire una mobilità sostenibile è la possibilità di trovare una rete capillare per la loro ricarica. Lo scorso 13 gennaio sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il Dlgs 257/2016 che prova a disciplinare la direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi.
Il decreto legislativo 257/2016 stabilisce, dunque, che entro il 31 dicembre 2017 i comuni dovranno adeguare il loro regolamento edilizio includendo l’obbligo d’installazione di punti di ricarica nei nuovi edifici. Per esempio, nelle nuove costruzioni ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e nei nuovi condomini con almeno 10 unità abitative, scatterà l’obbligo di installare punti di ricarica. Il nuovo regolamento varrà anche per i vecchi stabili soggetti a ristrutturazione profonda. Le prese installate dovranno essere almeno il 20% del totale dei posti auto a disposizione.
Tra non molto, dunque, i nuovi stabili nasceranno con la predisposizione per la ricarica delle auto elettriche. Trattasi di un bel passo in avanti anche se le novità non finiscono certamente qui. Entro il 31 dicembre del 2020 sull’intero territorio italiano dovranno trovare spazio un numero adeguato di colonnine per la ricarica delle auto elettriche. La quantità dipenderà molto dal grado di diffusione dei veicoli elettrici.
Le colonnine dovranno essere installate sia nelle grandi città come nelle normali zone abitate, sulle strade statali e sulle autostrade. I punti di ricarica potranno essere di quattro tipi: lento (con potenza pari o inferiore a 7,4 kW), accelerato (7,4-22 kW), veloce (22-50 kW) o ultra-veloce (oltre 50 kW).
Arriva anche l’obbligo per le nuove stazioni di servizio, o quelle oggetto di profonda ristrutturazione, all’installazione di punti di ricarica da almeno 22 Kw.
Se il nuovo regolamento sarà rispettato, l’Italia potrebbe, presto, vivere una “rivoluzione elettrica”. Grazie ad un network di ricarica capillare, le persone potranno tranquillamente utilizzare veicoli elettrici e dunque green senza mai temere di rimanere a piedi a corto di energia.