Apple potrebbe non essere particolarmente interessata a un assistente vocale domestico, sulla falsariga di Echo di Amazon e Google Home. È quanto rivela Tim Bajarin, giornalista del Time, nel sottolineare come Apple non sia alla ricerca di un dispositivo che possa fungere da hub da salotto, bensì sia intenzionata a sfruttare Siri come “un onnipresente intelligenza artificiale fra più dispositivi”.
Le rivelazioni di Bajarin proverrebbero da alcune discussioni con dei dirigenti di Cupertino, anche se simili indiscrezioni sono già apparse online dall’Asia, qualche settimana fa. Sebbene Siri sia tra gli assistenti vocali più gettonati dall’utenza, anche perché la Mela ha cercato di rendere la voce dei suoi dispositivi sempre più familiare e ironica, il gruppo non avrebbe intenzione di produrre un device apposito per arricchire la smart home. Apple, infatti, non riterrebbe necessario aggiungere nuovi esemplari alla linea dei prodotti che già godono di Siri: secondo la visione di Cupertino, non avrebbe senso introdurre un terminale in stile Echo quando gli utenti possono già interrogare Siri su iPhone, iPad, Apple TV e Apple Watch.
Non è però tutto, poiché secondo l’esperto Apple starebbe lavorando senza sosta per arricchire le funzionalità di Siri, includendo sempre più tecnologie relative all’intelligenza artificiale. Molte delle quali potrebbero essere presentate a giugno, nel corso della WWDC 2017, con il lancio della prima beta di iOS 11. L’intenzione è quella di rendere Siri un “assistente onnipresente”, disponibile su ogni device, in qualsiasi luogo ci si trovi: a casa così come in viaggio.
Rispetto ai prodotti dei competitor, Echo e Google Home in testa, Apple avrebbe riconosciuto un certo appeal sui consumatori, ma anche degli evidenti limiti. Simili speaker, infatti, sono relegati a una singola stanza dell’abitazione e non possono essere richiamati in qualsiasi momento della giornata. Una limitazione, sempre secondo il giornalista, che Cupertino vorrebbe a ogni costo evitare.