Aumentano ulteriormente le distanze tra Tim Cook e Donald Trump, già evidenziate con l’opposizione di Apple alle limitazioni sull’immigrazione volute dalla presidenza USA. A infuocare le polemiche, la recente presa di posizione dell’esecutivo statunitense sulle discriminazioni LGBT, con la rimozione delle guidance federali per la tutela delle persone transgender all’interno degli istituti scolastici, inaugurate da Barack Obama nel 2016. Il gruppo californiano ha deciso di opporsi pubblicamente a questa decisione, con una nota di preoccupata condanna pubblicata qualche ora fa da Axios.
A seguito delle controversie emerse lo scorso anno in alcuni stati USA, in particolare sull’accesso ai servizi igienici da parte delle persone transgender negli istituti scolastici, l’amministrazione Obama aveva deciso di stabilire delle linee guida a livello federale. Una scelta volta non solo a garantire i diritti dei soggetti vittime di discriminazione, ma anche per ricordare agli stessi istituti come sia loro precisa responsabilità prevenire bullismo e aggressioni ai danni della comunità trans. In questi giorni, l’esecutivo di Donald Trump ha però deciso di eliminare la guidance governativa, liberando di fatto le strutture scolastiche da ogni dovere in tal senso: un fatto che ha sollevato critiche bipartisan nonché le proteste delle associazioni impegnate nella tutela dei diritti civili.
In una nota pubblicata da Axios, così come già accennato, un portavoce di Apple ha condannato la decisione del Presidente Trump, sottolineando come simili prese di posizione non possano che essere deleterie in termini di inclusione e protezione delle libertà personali:
Apple crede che ognuno meriti la possibilità di realizzarsi in un ambiente libero dallo stigma e dalla discriminazione. Supportiamo tutti gli sforzi per una maggiore accettazione e crediamo fortemente che studenti e studentesse transgender debbano essere trattati in modo equo. Ci opponiamo a qualsiasi tentativo di limitare o rimuovere i loro diritti e la loro protezione.
Apple, in particolare con il CEO Tim Cook, aveva già espresso la propria posizione nel corso del 2016, quando la Carolina del Nord aveva deciso di obbligare le persone transgender a usare bagni pubblici secondo il genere d’origine anziché quello d’approdo. Cook, con l’aiuto di una dozzina di dirigenti delle maggiori società a stelle e strisce, aveva quindi firmato una lettera aperta per richiedere al governatore Pat McCrory e all’Assemblea Generale dello stato di rimuovere la normativa in questione.