Al Mobile World Congress 2017 di Barcellona, Huawei si consacra definitivamente come uno dei top player del settore della telefonia mobile annunciando i nuovi smartphone Huawei P10 e Huawei P10 Plus realizzati in collaborazione con Leica e i nuovi smartwatch Huawei Watch 2. I nuovi smartphone sono due prodotti nati come naturale evoluzione degli apprezzati Huawei P9 e Huawei P9 Plus del 2016. L’azienda cinese ha lavorato moltissimo per ottimizzare le dimensioni dei suoi nuovi prodotti. Lo spessore, per esempio, è di meno di 7 millimetri.
Molto interessante il posizionamento del nuovo tasto Home collocato sul lato frontale della scocca. Grande cura anche nei materiali con l’utilizzo di materiali nobili come l’alluminio che donano un aspetto decisamente premium sia all’Huawei P10 che all’Huawei P10 Plus. Grande lavoro è stato fatto anche sul display, che è stato ottimizzato per offrire colori più vividi e reali. Huawei P10 dispone di uno schermo IPS-NEO da 5.1 pollici con risoluzione Full HD, mentre la variante Plus da 5,5 pollici con risoluzione QHD.
Entrambi di dispositivi saranno dotati del nuovo processore proprietario Kirin 960 (4x A73, 4x A53) con GPU Mali G71 MP8. Huawei P10 disporrà, inoltre, di 4GB di memoria con 64GB di storage. Huawei P10 Plus disporrà di 4/6GB con 64/128GB di flash storage. Per entrambi i modelli è disponibile l’espansione per le memorie MicroSD. I dispositivi di Huawei dispongono di una soluzione di ottimizzazione della memoria interna che impedisce al telefono di rallentare quando si riempie di contenuti.
Sul fronte connettività, Huawei P10/P10 Plus dispongono del supporto al 4.5G (4 antenne con tecnologia 4×4 MIMO). Batteria da 3200 mAh per P10 e da 3750 mAh per P10 Plus, entrambe con supporto alla ricarica rapida.
Ovviamente non mancano tutti quei sensori e supporti oggi immancabili come LTE, WiFi, USB Type-C, NFC e Bluetooth. Ma il pezzo forte di Huawei P10 e Huawei P10 Plus è, ovviamente, il reparto fotografico realizzato in collaborazione con Leica.
Posteriormente, infatti, trova posto una doppia ottica. La prima con sensore da 12 MP (apertura f/1.8) e la seconda con sensore da 20MP (bianco e nero). Anteriormente, invece, trova posto un’ottica con sensore da 8MP, per i selfie, con apertura f/1.9. Durante la presentazione, Huawei ha puntato il dito sulle potenzialità del reparto fotografico dei suoi nuovi prodotti mostrando molti esempi di quello che potranno fare gli utenti.
Dal punto di vista software, entrambi i nuovi dispositivi di Huawei dispongono di Android 7.0 Nougat con la nuova interfaccia proprietaria Huawei Emotion UI 5.1.
Huawei P10 e P10 Plus saranno disponibili in moltissime colorazioni differenti. Disponibili ad inizio di marzo anche in Italia a 679,90 euro (Huawei P10), e 829,90 euro (P10 Plus 6GB/128GB).
Huawei Watch 2
A Barcellona, Huawei ha annunciato anche la nuova generazione di smartwatch Huawei Watch 2 con piattaforma Android Wear 2.0. Due le declinazioni disponibili: “Classic” e “Sport”. Entrambe le varianti dispongono di un hardware identico. Il display, circolare, offre una diagonale da 1,2 pollici con risoluzione 390×390 pixel. Il display è protetto da un vetro Gorilla Glass 3. Cuore del dispositivo il processore Snapdragon Wear 2100 con 768MB di RAM e 2GB di flash storage. Presenti anche sensori e supporti come GPS, NFC, Wi-Fi, Bluetooth e LTE (opzionale). Huawei Watch 2 dispone di una batteria da 420mAh.
Certificati IP68, resistono sino a 1.5 metri profondità per 30 minuti. Disponibili a partire da marzo anche in Italia a partire da 329 euro nella variante solo WiFi (379 euro quella 4G e 399 euro la Classic) nei colori black, orange e speckled gray.
Intervista a James Zou, General Manager di Huawei Technologies
Ci puoi parlare della strategia messa in campo con P10? In particolare per quanto riguarda design, progettazione e la partnership con Pantone per le varie colorazioni.
Se mi chiedi quale sia la caratteristica che distingue P10 dalla concorrenza ti rispondo che è il design. Questo perché, nonostante un display da 5,1 pollici, è più piccolo di altri smartphone. Si tratta di un’evoluzione della serie P, con un profilo arrotondato rispetto ai predecessori e una nuova finitura della superficie posteriore in metallo. È il frutto di un sondaggio condotto fra gli utenti: secondo molti, più un telefono è grande, più ci si preoccupa che possa cadere. Migliorando la finitura della scocca riusciamo a fornire loro una maggiore senzazione di sicurezza.
E a proposito della qualità costruttiva?
È un dispositivo compatto e dall’aspetto molto solido, grazie al design “full metal body”. Non solo il telaio è in metallo, ma tutto il corpo, il che conferisce allo smartphone un ottimo look, arrotondato e liscio, con una finitura curata. Anche il display 2.5D presente una superficie curva e non piatta. Tutto è migliorato. Abbiamo anche spostato il lettore di impronte digitali dal retro alla parte frontale, posizionandolo sotto al vetro. Inoltre, è stata rimossa la toolbar, così da poter alloggiare uno schermo più grande.
Parlando di innovazione, dobbiamo citare il machine learning. È una strada che abbiamo iniziato a percorrere lo scorso anno con il lancio del Mate 9, basandoci anche sui feedback raccolti dagli utenti. Il Mate 9 ha beneficiato, in termini di performance, dell’introduzione del machine learning. Basandosi sul comportamento quotidiano, il sistema riconosce quali applicazioni vengono utilizzate con maggiore frequenza, riservando loro risorse come potenza di calcolo e RAM, incrementandone dunque la velocità.
Inoltre, l’interfaccia EMUI 5.1 migliora il feeling dell’utilizzo, sfruttando al meglio caratteristiche come lo schermo curvo. C’è una tecnologia che riconosce, ad esempio, quando il display viene toccato per sbaglio mentre si scatta una foto o in oltre un centinaio di altre situazioni, dal gaming alla navigazione Web. Questo contribuisce a offrire una migliore esperienza generale.
Passando ai colori, è l’anno del verde per il mondo della moda. Questa versione è molto apprezzata dal pubblico femminile. In un momento in cui il mercato è pieno di dispositivi bianco e neri, abbiamo scelto tinte particolari come il blu, l’oro e il rosa. Personalmente, mi piacciono molto il verde e il blu.
Come è nata l’idea di collaborare con Pantone?
Abbiamo riscontrato un grande successo con il design del Mate 9 lo scorso anno e questo ci ha incoraggiati a collaborare con le migliori realtà dell’industria. Ci siamo così chiesti “Perché non sperimentiamo nuove colorazioni?” e abbiamo coinvolto il Pantone Color Institute, che si è dimostrato entusiasta dell’idea.
La sensazione è che con la linea P, in particolare con il nuovo P10, Huawei punti a realizzare prodotti altamente desiderabili, dunque non solo degli strumenti tecnologici. È un obiettivo che state perseguendo?
Sì, è così. Lo scorso anno in Italia abbiamo venduto oltre 210.000 unità di P9 e 90.000 di P9 Plus, per un totale pari a circa 300.000 smartphone. Questo ha spinto in modo significativo la percezione e la considerazione del nostro brand nel paese. Ne siamo molto felici, perché ora quando un utente guarda il P9 vi riconosce un telefono di alta qualità, con un buon design, molto curato, capace di offrire un buon feeling perché compatto e sottile, con performance al top della gamma.
Molti clienti hanno amato le prestazioni della doppia fotocamera, in particolare per il bianco e nero. Questo è stato reso possibile dalla collaborazione con Leica, che ha consentito di spingere la qualità del comparto fotografico di uno smartphone tanto compatto. Personalmente trovo questo tipo di bianco e nero di gran lunga superiore rispetto a quello offerto da altri telefoni.
E per quanto riguarda la fotocamera frontale?
Questo è il grande passo in avanti. Sappiamo che oggigiorno sempre più utenti scattano dei selfie, non solo a se stessi, ma anche con gli amici. Gli autoscatti acquisicono importanza. Grazie alla partnership con Leica è possibile portare uno studio per i ritratti in tasca. Da questo punto di vista assume importanza anche il software che identifica oltre 190 punti del viso per assicurare il miglior risultato possibile. Inoltre, lo sfondo può essere sfocato con un effetto bokeh, mettendo il volto in evidenza.
Il software è curato esclusivamente da Huawei o anche questo nasce dalla collaborazione con Leica?
Se ne occupa principalmente Huawei, ma Leica contribuisce soprattutto per quanto riguarda il bianco e nero. Tutte le applicazioni sono in grado di generare immagini in bianco e nero, ma non con uno stile di questo tipo, naturale e paragonabile a un dipinto ad olio. È qualcosa che non si può spiegare a parole: è un feeling.
C’è stato comunque un passo avanti in ambito tecnologico. Ad esempio lo schermo Super AMOLED della versione Plus. In comparto audio sarà il prossimo obbiettivo?
Sì, abbiamo già un accordo con Harman Kardon, ma per la linea tablet. Stiamo lavorando anche su questo aspetto, ma al momento per quanto riguarda gli smartphone ci concentriamo sulle innovazioni riguardanti fotocamera, colori, design e performance.
Userete sempre lo stesso processore Kirin 960 per tutta la gamma del 2017?
Nella seconda parte dell’anno arriverà una nuova generazione di CPU. È già prevista nella nostra roadmap. Probabilmente, il prossimo modello della serie Mate debutterà con un nuovo chipset. Al momento non posso dirti di più, ma come Huawei investiamo continuamente in questa direzione e siamo certi di poter mantenere la leadership del mercato in termini di prestazioni.