Netflix, il colosso dell’intrattenimento a livello mondiale, punta sul vecchio continente. È quanto conferma Reed Hastings, il CEO del gruppo, nel confermare come l’azienda abbia già investito 1.75 miliardi di dollari in contenuti europei, una cifra destinata ad aumentare in futuro. L’occasione per queste dichiarazioni è un evento sponsorizzato dalla compagnia a Berlino, dopo la partecipazione del CEO al MWC 2017 di Barcellona.
Sono ben 90 le produzioni in corso di realizzazione oggi in Europa, tra cui anche l’italiana “Suburra”. Un progetto, quello del Vecchio Continente, a cui Reed Hastings crede molto: proprio per questo, a breve saranno aggiunte altre due lingue, ovvero il greco e il rumeno, alle tredici europee già supportate dal servizio. Un’espansione certamente dovuta anche al grande riscontro avuto da Netflix da precedenti produzioni realizzate in queste nazioni, tra le più apprezzate dai 93 milioni di abbonati glovali al servizio.
Stiamo rendendo l’arte un successo in tutto il mondo. Internet ha il potere di reinventare la televisione, garantendo ai produttori l’accesso a audience globali.
Nel corso dell’evento “See What’s Next”, organizzato dal gruppo a Berlino, Hastings ha annunciato alcune delle serie del Vecchio Continente pronte a sbarcare sulla piattaforma entro la fine dell’anno: dal già citato “Suburra” al tedesco “Dark”, passando per “Las chicas del cable”, una serie ambientata nella Spagna del 1920. Vi saranno poi delle produzioni speciali in associazione con i maggiori network locali: “Troy: Fall of a City” in collaborazione con BBC One, “Black Earth Rising” con BBC Two e “The Spy” con Canal Plus. Allo stesso tempo, il gruppo ha confermato il rinnovo delle più gettonate produzioni inglesi presenti in catalogo, quali “Lovesick”, “Black Mirror” e molte altre ancora.
Grande soddisfazione per la spinta creativa europea è stata espressa da Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix:
La grande narrazione non conosce limiti geografici. Dopo quattro anni di programmazione originale e di produzione in 18 nazioni, sappiamo come le storie più avvincenti possano giungere da ovunque: non importa l’origine, possono conquistare spettatori in tutto il mondo.