Come puntualmente accade all’inizio di ogni mese, torna l’appuntamento con i numeri ufficiali relativi alla frammentazione dell’ecosistema Android. Ciò che balza fin da subito all’occhio, a questo giro, è una buona crescita della quota attribuita a Nougat, la versione più recente della piattaforma, che in poche settimane passa dall’1,2% rilevato a inizio febbraio all’attuale 2,8% (suddiviso tra il 2,4% della release 7.0 e lo 0,4% della 7.1), con un incremento pari all’1,6%.
È merito soprattutto del rilascio di update ufficiali per i dispositivi da parte di alcuni produttori (in particolare Samsung). Proseguendo a ritroso si incontra Marshmallow che sale al 31,3% (+0,6%), poi Lollipop in lieve flessione dello 0,4% fino al 32,5% (9,4% per la 5.0 e 23,1% per la 5.1), KitKat che scivola al 20,8% (-1,1%) e Jelly Bean fisso all’11,3%. Infine, sono fermi in modo stabile all’1% sia Ice Cream Sandwich che Gingerbread.
Si ricorda che le statistiche sono state rilevate dal gruppo di Mountain View analizzando la totalità dei dispositivi che si sono connessi alla piattaforma Play Store attraverso l’applicazione ufficiale, in un periodo pari a sette giorni che si è concluso il 6 marzo e che le versioni che hanno ottenuto una quota inferiore allo 0,1% (ad esempio Froyo) non sono state classificate.
Quello legato alla frammentazione rimane purtroppo ancora oggi il principale tallone d’Achille del mondo Android, un problema che Google non è mai riuscita ad affrontare in maniera davvero efficace, nonostante le diverse iniziative messe in campo nel corso degli anni. Solo una maggiore collaborazione tra bigG e i partner OEM, così come con gli operatori che si occupano della commercializzazione dei dispositivi, finalizzata a un rilascio più celere degli aggiornamenti, potrà migliorare la situazione in futuro.