Non si placano le preoccupazioni sulla recente minaccia, avanzata dall’autoproclamato gruppo hacker Turkish Crime Family, relativa alla sicurezza di iCloud. Nonostante nella giornata di ieri Apple abbia rassicurato gli utenti, specificando come i dati in possesso dei malintenzionati appartengano a servizi terzi, ZDNet ha voluto verificare alcuni degli account resi noti dal gruppo. E, a quanto pare, le credenziali d’accesso sarebbero tutt’oggi valide.
Sono stati gli stessi hacker, i quali negli scorsi giorni hanno richiesto il pagamento di 75.000 dollari entro il 7 aprile per evitare la cancellazione di oltre 200 milioni di account, a fornire i dati alla redazione di ZDNet. Di 54 account ottenuti, relativi a utenti residenti nel Regno Unito, tutti sono risultati validi, anche se solo una decina effettivamente accessibili.
I dati sembrano possano risalire fino agli anni 2000, poiché alcuni account riportano i vecchi domini “mac.com” e “me.com”, anche se la porzione più rilevante sembra essere connessa agli attuali “icloud.com”. Dopo aver verificato i 54 indirizzi e le password tramite lo strumento per il ripristino dell’Apple ID fornito dal gruppo di Cupertino, la redazione di ZDNet si è messa in contatto con una decina di proprietari, le cui credenziali risultavano ancora valide. Di questi, una persona ha confermato come la password in possesso fosse di due anni fa, un evidenza che sottolinea come la Turkish Crime Family sia in possesso di account rubati tra il 2011 e il 2015, mentre la maggior parte dei consumatori ha affermato di non aver mai modificato la chiave d’accesso dalla prima apertura di un profilo su iCloud. Allo stesso modo, in molti hanno sottolineato di aver ricevuto negli ultimi giorni delle segnalazioni su tentativi d’accesso da sconosciuti, fortunatamente non andati a buon fine.
Come già accennato, la Turkish Crime Family sostiene di essere entrata in possesso di un numero di account tra i 250 e i 599 milioni e, per questo, richiede ad Apple il pagamento di 75.000 dollari, o di 100.000 in iTunes Gift Card, per evitare una cancellazione di massa a partire dal 7 aprile.