A poche ore dall’apparizione in Rete delle ultime novità su Apple Watch, compreso il supporto alla connettività LTE, giungono importanti precisazioni sulle modalità con cui Cupertino potrebbe implementare lo standard all’interno dei suoi smartwatch. A differenza dei report circolati in mattinata, infatti, AppleInsider specifica come il dispositivo non vedrà un alloggiamento per la SIM, ma si avvarrà di una selezione virtuale di carrier, così come già avviene per l’analogo progetto Apple SIM.
Così come già noto, questa mattina l’analista Christopher Rolland ha rivelato alcune delle novità che potrebbero caratterizzare il nuovo Apple Watch Series 3, device non atteso prima di settembre. Tra le tante, il supporto alla connettività LTE affinché lo smartwatch possa operare anche in modalità standalone, quindi in assenza di un iPhone abbinato. L’esperto, sulla base di alcune informazioni raccolte dai distretti asiatici partner di Cupertino, ha parlato di un preciso alloggiamento per la SIM, una scelta che potrebbe tuttavia risultare poco adatta per mantenere la natura waterproof del dispositivo. Sulla base di queste anticipazioni, AppleInsider ha però voluto tratteggiare uno scenario diverso e, con molta probabilità, più affine alle strategie tipiche della mela morsicata.
Da qualche anno, precisamente dal 2014, Apple ha introdotto una propria declinazione virtuale per la scelta dei carrier telefonici, la cosiddetta Apple SIM. Introdotto in alcuni modelli di iPad, e non disponibile in tutte le nazioni del mondo, il sistema permette di scegliere un operatore direttamente da iOS, senza introdurre tessere SIM all’interno del tablet. Una strategia, quest’ultima, adottata da Cupertino per risparmiare spazio interno per le componenti hardware, ma anche per facilitare l’utente: con Apple SIM è possibile sottoscrivere un contratto, o cambiare provider, in pochissimi tap sullo schermo, senza muoversi dalla propria abitazione.
Questa soluzione potrebbe rivelarsi estremamente versatile anche per Apple Watch, considerando le minute dimensioni dello smartwatch e la necessità di recuperare spazio interno per ospitare batterie quanto più possibile capienti. Inoltre, una simile tecnologia eviterebbe l’introduzione di porte e alloggiamenti su cui l’utente ha diretto accesso e che, con un uso non consono, potrebbero compromettere la resistenza all’acqua dello smartwatch. Non resta che attendere settembre, di conseguenza, per scoprire quali siano i piani adottati dal gruppo californiano.