A meno di due mesi di distanza dal rilascio della DP2, ecco arrivare la Developer Preview 3 della piattaforma Android Things (ex Brillo), messa da Google nelle mani degli sviluppatori intenzionati a sfruttarne le potenzialità. Come suggerisce già il nome stesso, si tratta del sistema operativo messo a punto dal gruppo di Mountain View e che punta all’era della Internet of Things.
L’obiettivo è quello di fornire una piattaforma attraverso la quale creare nuove soluzioni e servizi, basandosi sugli strumenti e sugli SDK che già i programmatori conoscono bene. Il cuore di Android Things, infatti, è lo stesso che pulsa all’interno degli smartphone e dei tablet basati sul sistema operativo mobile del robottino verde, ma in questo caso confezionato in modo da adattarsi al meglio all’impiego in dispositivi come gli impianti di illuminazione, i termostati smart (ad esempio quelli di Nest), i videocitofoni e tutto ciò che riguarda le smart home, ma non solo. Lato hardware, bigG ha sta siglando partnership con realtà come Qualcomm per favorire la commercializzazione di prodotti compatibili.
Tornando a focalizzare l’attenzione sulla DP3 lanciata oggi, introduce alcune nuove interessanti funzionalità come il supporto per le API Bluetooth e la modalità USB host. Servirà del tempo prima di poter assistere all’arrivo sul mercato di apparecchiature, elettrodomestici e device basati sulla tecnologia di questa piattaforma. Si tratterà in ogni caso di dispositivi equipaggiati con risorse hardware limitate: ecco perché sarà importante integrarvi un sistema ottimizzato dal punto di vista dei consumi energetici e aperto all’interazione con le altre componenti della casa. Maggiori informazioni in merito potrebbero giungere il mese prossimo, direttamente dal palco dell’evento I/O 2017 in scena a San Francisco, rivolto proprio alla community di sviluppatori.