Google e il Fisco italiano sarebbero vicini ad una stretta di mano. La questione si dilunga da tempo e la posizione di Google si è aggravata anche e soprattutto in virtù di un fronte sempre più ampio che ha messo nel mirino la Silicon Valley ipotizzando a ripetizione soluzioni come la Web tax. Le indagini su Google sono state però circostanziate, seguono simili argomentazioni già scagliate contro Apple, e la vicenda è a questo punto ormai datata: la soluzione sarebbe ora dietro l’angolo.
Update: l’accordo è stato siglato e ufficializzato e la cifra pattuita è pari a 306 milioni di euro.
A rivelare il possibile raggiungimento di un accordo tra le parti è stata Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, in una intervista a La Repubblica. La cifra pattuita, al momento ignota, non solo stabilisce l’ammanco di Google relativamente alle annualità passate, ma determina anche un modus operandi per la definizione di quanto dovuto al Fisco negli anni futuri. Google si muove infatti nei margini della legalità attraverso la controllata Google Ireland, con la quale pone in essere un meccanismo noto e sfruttato anche da altre multinazionali. Ad oggi tale sistema non è stato fermato dalla legislazione, ma le contestazioni a Google puntano ad imporre la “stabile organizzazione” in Italia che definirebbe un nuovo punto di partenza per il calcolo del dovuto da oggi in poi.
Con Google siamo molto vicini a trovare una soluzione, mentre Apple ha già da tempo definito i suoi obblighi con lo Stato italiano. Più in generale l’Italia è il Paese europeo che ha fatto di più sia nel recuperare la presunta evasione dei colossi del web, sia nel firmare con loro buoni accordi per il futuro
Riassume la situazione l’agenzia Reuters: «l’imposta Ires che si riteneva quindi evasa (il 27%) era di circa 27 milioni. Secondo rilievo: i finanzieri imputavano la mancata applicazione di ritenute sulle royalties corrisposte alle società estere (di Google). Queste ritenute, a fronte di circa 600 milioni, venivano calcolate in circa 200 milioni. Da qui, la cifra complessiva originariamente contestata (fino al 2013, all’epoca) di 227 milioni». Da Google non giunge al momento alcuna conferma, ma se l’Agenzia delle Entrate ha ipotizzato pubblicamente una prossima chiusura dell’accordo c’è da immaginare che la situazione sia ormai realmente alla semplice definizione dei dettagli.
I dettagli dell’accordo
Secondo quanto ufficializzato, Google verserà all’Agenzia delle Entrate una cifra pari a 306 milioni di euro. Trattasi di un ammontare riferibile al biennio 2015/15 oltre ad un vecchio contenzioso relativo al periodo 2002/2006. «Con Google», spiega l’Agenzia delle Entrate, «sarà inoltre avviato un percorso per la stipula di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia in futuro delle attività riferibili al nostro Paese». Ed è questo l’aspetto più importante della vicenda: non solo si è fissato un punto per quanto riguarda il passato, ma si è anche definito un protocollo relativo a quella che sarà la tassazione per l’azienda negli anni a venire.