Tra le molte idee ambiziose concepite dalla mente visionaria di Elon Musk, da qualche tempo è entrata a far parte anche l’iniziativa The Boring Company, che mira a combattere la sempre più annosa piaga del traffico che infesta i grandi centri urbani sfruttando lo spazio sotterraneo, attraverso una serie di tunnel nei quali i veicoli saranno trasportati da appositi carrelli in modo del tutto sicuro e autonomo, toccando velocità fino a 200 Km/h.
Per scavarli sarà ovviamente necessario impiegare appositi macchinari. Il primo è già all’opera per una fase di test e sperimentazione nel sottosuolo del quartier generale di SpaceX a Hawthorne, in California. Nelle scorse settimane Musk si è rivolto alla community dei suoi follower su Twitter per trovare un nome da attribuire a questo colosso da 1.200 tonnellate. Ovviamente, ben presto sono arrivate proposte di ogni tipo. La scelta è ricaduta infine su Godot, appellativo scelto come citazione della celebre opera teatrale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett datata 1953, in cui i protagonisti Vladimiro ed Estragone aspettano invano la comparsa del personaggio. Ecco il tweet dell’annuncio.
La prima macchina si chiama Godot. Stiamo ancora aspettando… non sappiamo perché, quando o dove.
First machine is Godot. Still waiting … Don't know why, when or where.
— Elon Musk (@elonmusk) May 11, 2017
Il riferimento all’attesa che permea l’intera opera potrebbe essere interpretato come l’espressione del desiderio di accelerare i tempi per la realizzazione del progetto. Arrivare a concretizzare l’idea alla base di The Boring Company, però, non sarà di certo semplice, poiché il team dovrà per forza di cose destreggiarsi tra autorizzazioni e sfide dal punto di vista tecnico. Allo stato attuale dei fatti si tratta di un moonshot, di una visione, tanto quanto la costruzione dei circuiti all’interno dei quali viaggeranno i vagoni del sistema Hyperloop e il tentativo di colonizzare Marte entro pochi decenni.