Sebbene quella dei selfie sia ormai diventata una vera e propria mania (a proposito, nessuno li vuol vedere), non tutti sono a loro agio nel condividere con gli altri pubblicamente o in forma privata la propria immagine. A loro, ma non solo, si rivolge una nuova iniziativa messa in campo da gruppo di Mountain View e che offre la possibilità di partire da un autoscatto per generare un emoji (o uno sticker, se si preferisce) con le proprie sembianze, direttamente all’interno dell’applicazione Allo.
La mossa risulta particolarmente interessante perché basata sull’impiego di complessi algoritmi di machine learning, in grado di analizzare i tratti del viso per riprodurli nel giro di pochi secondi in una forma grafica ispirata ai modelli disegnati dall’artista Lamar Abrams, noto soprattutto per la sua collaborazione con Cartoon Network nella serie Steven Universe. Una volta individuata l’illustrazione base, l’utente è in grado di personalizzarla aggiungendo elementi utili ad esprimere al meglio il proprio mood, scegliendo tra le 22 opzioni proposte. Le possibilità sono pressoché infinite: secondo Google ci sono in totale oltre 563 quadrilioni di combinazioni disponibili.
La funzionalità si trova attualmente in fase di rollout per Allo su Android e presto raggiungerà anche la versione dell’app sui dispositivi iOS (l’update non è ancora arrivato in Italia nel momento in cui viene scritto questo articolo). È l’ennesima dimostrazione delle enormi potenzialità del machine learning applicabili a pressoché qualsiasi ambito.
Il machine learning è conversazione.