Nella giornata inaugurale del Festival di Cannes non si fermano le polemiche che, negli ultimi giorni, hanno visto contrapposti gli organizzatori a Netflix. La celebre manifestazione cinematografica ha infatti deciso che, a partire dal 2018, le pellicole prive di una distribuzione in sala non potranno partecipare in concorso. Una scelta del tutto penalizzante per le piattaforme di streaming, tanto che sulla questione è intervenuto anche Reed Hastings, in difesa della sua azienda. Oggi la discussione si riaccende, con le opinioni contrapposte di Pedro Almodovar e Will Smith.
La questione è ormai ben nota: data la presenza di alcuni titoli targati Netflix nell’edizione 2017 della kermesse, il Festival di Cannes ha deciso di modificare il regolamento per il prossimo anno, escludendo tutte le pellicole prive di una distribuzione nelle sale francesi. Una scelta vista come castrante dalle piattaforme di streaming poiché, anche qualora riuscissero a proiettare le loro produzioni al cinema, la legge francese può richiedere fino a sei mesi d’attesa prima della comparsa di questi contenuti online o in home-video. Pedro Almodovar, nel corso di un’odierna conferenza stampa, ha però voluto supportare la scelta dell’organizzazione:
Personalmente non credo che la Palma d’Oro debba essere consegnata a un film che non è stato visto sul grande schermo. Questo non significa che io non sia aperto alle nuove tecnologie e alle loro opportunità, ma finché sarò in vita combatterò per salvare quella capacità ipnotica che il grande schermo può avere per lo spettatore.
Il regista ha inoltre spiegato come i nuovi player online forniscano di certo un servizio utile, ma queste piattaforme dovrebbero comunque “rispettare le regole già esistenti”, senza alterare le abitudini degli spettatori. In difesa di Netflix e di altri servizi analoghi, tuttavia, è sceso in campo Will Smith, pronto a sottolineare come le nuove modalità di fruizione possano convivere pacificamente, non solo non modificando le abitudini degli spettatori, ma addirittura ampliandone il bagaglio culturale:
Ho tre figli di 16, 18 e 24 anni. Vanno al cinema due volte alla settimana e guardano Netflix. A casa mia, Netflix non ha assolutamente alcun effetto sull’andare al cinema. A casa mia Netflix non è stato altro che un beneficio: i miei figli guardano delle pellicole che, altrimenti, non avrebbero potuto vedere. Ha allargato la loro globale comprensione cinematografica.