Facebook-WhatsApp, multa di 110 milioni € dalla UE

Facebook dovrà pagare una multa di 110 milioni di euro per aver fornito informazioni ingannevoli in occasione dell'acquisizione di WhatsApp nel 2014.
Facebook-WhatsApp, multa di 110 milioni € dalla UE
Facebook dovrà pagare una multa di 110 milioni di euro per aver fornito informazioni ingannevoli in occasione dell'acquisizione di WhatsApp nel 2014.

Dopo la sanzione di 3 milioni di euro comminata dalla nostra AGCM, Facebook ha ricevuto un’altra multa di 110 milioni di euro dalla Commissione Europea per aver fornito informazioni ingannevoli in merito all’acquisizione di WhatsApp. L’indagine era stata avviata a fine dicembre 2016.

In occasione dell’acquisizione di WhatsApp nel 2014, l’azienda di Menlo Park aveva informato la Commissione Europea che non ci sarebbe stata la possibilità di collegare gli account Facebook agli account WhatsApp. Sulla base di questa rassicurazione e considerato che sul mercato ci sono alternative al servizio di messaggistica, la Commissione aveva approvato la transazione ad ottobre 2014. Tuttavia, ad agosto 2016, WhatsApp ha annunciato modifiche ai termini d’uso e alla policy della privacy, includendo la possibilità di condividere con Facebook alcuni dati degli utenti, tra cui username, numero di telefono e stato online, allo scopo di migliorare i filtri anti-spam e visualizzare inserzioni pubblicitarie personalizzate.

La Commissione Europea ha scoperto che, contrariamente alle affermazioni di Facebook, la possibilità tecnica di associare automaticamente le identità degli utenti esisteva già nel 2014. L’azienda guidata da Mark Zuckerberg ha dunque violato la normativa sulle fusioni attualmente in vigore, in base alla quale è obbligatorio fornire informazioni corrette e non ingannevoli.

La Commissione ha la facoltà di infliggere una multa fino all’1% del fatturato annuale (oltre 200 milioni di euro), tenendo conto della natura, della gravità e della durata dell’infrazione. Vista la collaborazione da parte di Facebook durante l’indagine, la Commissione ha stabilito che una multa di 110 milioni di euro è proporzionata al caso in esame.

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