All’evento I/O dello scorso anno Google ha presentato in via ufficiale le Instant Apps, ovvero una modalità di fruizione delle applicazioni Android che non richiede il download né l’installazione dei classici file APK dalla piattaforma Play Store. Dopo aver avviato i test nel mese di febbraio con l’obiettivo di raccogliere feedback per il suo perfezionamento, durante il keynote di ieri sera che ha aperto l’I/O 2017, il gruppo di Mountain View ha annunciato la disponibilità di sfruttare questo sistema per tutti gli sviluppatori, a livello globale.
Google I/O 2017: Instant Apps
È bene non confondere le Instant Apps con le cosiddette applicazioni in streaming: l’esecuzione non avviene infatti su server remoto, bensì in locale, all’interno del dispositivo, con l’utente che scarica però solo ed esclusivamente la porzione di codice necessaria per accedere a una determinata funzionalità e non l’intero pacchetto. Tra le prime realtà a sfruttare la tecnologia ci sono HotPads, Jet, the New York Times, Vimeo, One Football e TheFork. Quest’ultima, piattaforma dedicata alle prenotazioni online dei ristoranti di tutta Europa, racconta quali sono le potenzialità di un simile sistema e quali i vantaggi offerti agli utenti.
Non c’è bisogno dunque di scaricare l’applicazione in anticipo, pur godendo della sua velocità e precisione per l’azione che devi fare in quel momento, ovvero prenotare il ristorante. È una prova generale prima di scaricare l’app.
Gli sviluppatori interessati a sfruttarne le potenzialità sono chiamati a utilizzare il nuovo Android Studio 3.0 e l’apposito SDK rilasciato da Google per le Instant Apps. Le applicazioni così realizzate possono essere distribuite fin da subito in 40 paesi di tutto il mondo, con il numero dei territori interessati destinato a crescere in futuro.