Archiviata la “pratica” Galaxy S8, Samsung si appresta ad annunciare un altro top di gamma entro i prossimi mesi. Lo smartphone in questione è il Galaxy Note 8, successore dello sfortunato Galaxy Note 7, tolto dal mercato a causa dei noti problemi della batteria. Contrariamente a quanto ipotizza finora sembra che il produttore coreano abbia scelto di utilizzare lo Snapdragon 836.
Il processore non è stato ancora annunciato da Qualcomm, ma una fonte coreana afferma che il chipmaker californiano seguirà una strategia analoga a quella scelta per lo Snapdragon 820. Lo Snapdragon 821 è infatti basato sulla stessa architettura con CPU quad core Kryo e GPU Adreno 530, alle quali è stato effettuato un leggero overclock. Lo Snapdragon 836 dovrebbe integrare una CPU octa core Kryo 280 a 2,5 GHz e una GPU Adreno 540 a 740 MHz. L’incremento di frequenze è quindi piuttosto esiguo (+0,05 GHz e +30 MHz, rispettivamente).
Secondo le indiscrezioni, il Galaxy Note 8 sarà il primo dispositivo mobile con il nuovo SoC. Come sempre, il processore verrà integrato nelle unità vendute negli Stati Uniti e in Cina, mentre in tutti gli altri troverà posto un Exynos 8895. Altri due smartphone con Snapdragon 836 dovrebbero essere LG V30 e Google Pixel 2/Pixel 2 XL. Lo Snapdragon 845 arriverà invece nel 2018 con LG G7 e Galaxy S9.
Rimanendo in tema giungono voci su un possibile accordo con AMD e NVIDIA per la progettazione di una GPU in-house. Samsung avrebbe pianificato la realizzazione di un SoC completamente custom con CPU Exynos Mx e GPU in grado di offrire prestazioni superiori nei giochi e nelle app VR rispetto alle ARM Mali usate finora.