L’arrivo di Open Meter scrive l’inizio di una nuova era dei consumi elettrici in Italia. L’attenzione del pubblico sarà tutta sugli aspetti più concreti ed immediati dell’arrivo del nuovo contatore: l’ingombro, il lavoro necessario, la necessità di assicurarsi che l’installatore non sia un truffatore che cerca di approfittarne per entrare in casa e cose simili. Ma la realtà va ben oltre e solo nel medio/lungo periodo sarà cosa evidente: Open Meter è la materializzazione di una nuova filosofia, con la quale si incarna realmente il concetto di “rete” all’interno del modello di fornitura di energia elettrica.
Siamo rete
Open Meter consente ad Enel di trasformare la singola utenza in una entità attiva, uno snodo che è in grado di interagire con quelle stesse informazioni che, prodotte grazie al nuovo contatore intelligente, permettono di trasformare un polo passivo in un nodo pulsante. Dietro ad ogni contatore, infatti, v’è un utente, una famiglia, delle abitudini, una quotidianità: Open Meter è destinato a diventare il luogo nel quale tutte queste sfumature imparano a dialogare con la rete di fornitura elettrica, affinché si possa trovare la miglior soluzione per sposare la realtà umana che si cela dietro l’utenza abbonata e l’azienda venditrice.
Con il nuovo contatore 2.0 ogni famiglia potrà sapere quanto consuma, come e perché; ogni famiglia potrà capire quali abitudini di consumo errate possa correggere e quali opportunità nascoste possa sfruttare. Potrà gestire tariffe e statistiche, andando ben oltre la sola lettura della bolletta a fine bimestre: la spesa mensile sarà in qualche modo controllabile, soggiogata al controllo di quanti, grazie al monitoraggio delle informazioni, impareranno a metabolizzare quella dose minima di consapevolezza necessaria per ottimizzare i propri consumi e la propria spesa.
Se si proietta la realtà delle singole famiglie su di un orizzonte nazionale, il cambiamento è epocale. Se ogni famiglia trova giovamento ad ottimizzare i propri consumi, infatti, il risultato sarà di un quadro generale più equilibrato e morigerato, consentendo anche ai fornitori una gestione più intelligente e prevedibile dell’erogazione complessiva. La responsabilità sugli equilibri generali viene in qualche modo delegata ai singoli, offrendo maggior potere alla “periferia” del sistema affinché ognuno possa contribuire alla salubrità dell’ecosistema energetico di cui ognuno fa parte.
Conoscere e comprendere le proprie abitudini in fatto di consumi è il primo passo per un uso più efficiente dell’energia elettrica e per individuare il potenziale di risparmio in bolletta rispettando l’ambiente
Open Meter è partecipazione attiva
e-distribuzione spiega in modo molto chiaro i motivi che portano all’adozione di Open Meter come autentica avanguardia europea: «per raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei di riduzione delle emissioni, di competitività economica e di sicurezza energetica, un ruolo cruciale è affidato ai consumatori, che devono anch’essi assumere comportamenti sempre più orientati all’efficienza e oggi hanno poi la possibilità di partecipare in modo attivo al mercato dell’energia». La sfida della sostenibilità, infatti, va combattuta a livello di sistema e non potrebbe essere altrimenti: un mercato fuori dalle righe non sarebbe gestibile all’interno dei paradigmi della sostenibilità. Tuttavia non si può pretendere dai singoli un comportamento in linea con obiettivi di comunità se non offrendo stimoli, coinvolgimento e vantaggi oggettivi in grado di pilotare educazione, cultura e abitudini di consumo.
Open Meter diventa così lo strumento in grado di incarnare le motivazioni da offrire all’utente sotto forma di offerte, incentivi e cultura ecologica: «e-distribuzione è impegnata in questo percorso virtuoso attraverso tecnologie innovative e nuovi servizi a disposizione dei clienti per ottimizzare i consumi di energia e incentivare le forme di partecipazione, rispondendo così alla sfide dei sistemi elettrici, quali l’aumento di efficienza e affidabilità, la pianificazione delle infrastrutture e degli investimenti».
Sostenibilità è partecipazione
La strada verso la sostenibilità è una strada che Enel ha intrapreso da tempo, ormai. Tra i tasselli con i quali il progetto Open Meter è stato composto, ad esempio, è il progetto Flexiciency avviato nel 2015 e supportato dai finanziamenti della Commissione Europea: in collaborazione con Endesa, Enedis e Vattenfall (altri distributori europei dotati di smart metering sperimentali), Enel ha infatti dato vita a 4 progetti dimostrativi su larga scala per dimostrare come «la disponibilità dei dati del contatore, resi accessibili dal distributore in tempo reale, possa facilitare la messa a punto di servizi innovativi al cliente creando nuove opportunità nel mercato dell’energia». Tra il 2012 ed il 2014 è stato avviato invece il progetto “Advanced” (Active Demand Value And Consumers Experience Discovery), con il quale si sono definiti i parametri sui quali costruire l’odierno concetto di partecipazione attiva.
Un’evoluzione ulteriore degli obiettivi di e-distribuzione può inoltre arrivare dal progetto “Smart Info+“, ove il contatore diviene snodo di una smart grid che materializza il concetto di rete anche in termini di distribuzione dell’energia. Spiega Enel: «Per il contesto della smart grid, dove la domanda e l’offerta di energia devono essere flessibili ed interattive, e-distribuzione ha sviluppato il dispositivo Smart Info, che si inserisce in una qualunque presa elettrica e registra i dati raccolti dal contatore elettronico. Smart Info abilita quindi terze parti (ad esempio venditori di energia e system Integrator) a fornire ai clienti servizi di monitoraggio energetico, con l’obiettivo di perseguire un uso efficiente dell’energia partendo dalla trasparenza dei consumi elettrici».