Hanno ottenuto un buon successo negli ultimi anni, poiché comodi, autonomi e decisamente efficaci nel mantenere la casa pulita. I prodotti della linea Roomba, gli aspiratori robotizzati e intelligenti per la pulizia dei pavimenti, hanno conquistato numerosi utenti in tutto il mondo, pronti a pensionare definitivamente scopa e ramazza. Eppure sembra che i dispositivi smart siano pronti a una nuova evoluzione, forse a sorpresa per gli stessi consumatori: secondo quanto reso noto da Reuters, infatti, la società produttrice starebbe pensando di sfruttare sistemi avanzati di mappatura della casa per offrire dati a società come Amazon, Google e Apple, affinché possano perfezionare i loro framework dedicati alla smart home.
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa, i robot per pavimenti di ultima generazione possono raccogliere numerose informazioni sull’appartamento, quali la mappatura della casa, la disposizione spaziale dei mobili, la grandezza degli strumenti disponibili in una stanza e molto altro ancora. Il tutto grazie al sistema SLAM, una tecnologia di mapping e localizzazione simultanea implementata da iRobot nel 2015. La serie 900, inoltre, dispone di sensori spaziali avanzati, una videocamera e del software apposito, affinché l’aspiratore possa comportarsi in modo del tutto autonomo della casa, senza nemmeno l’intervento del proprietario per la ricarica.
La mole di dati che i Roomba di ultima generazione raccolgono ogni giorno potrebbe, tuttavia, ritornare utile ad altri scopi. Ad esempio, la precisa mappatura dell’abitazione potrebbe migliorare la performance di device di terze parti che sfruttano proprio le dimensioni spaziali per garantire il massimo dell’esperienza all’utente. Basti pensare a HomePod, l’altoparlante smart di Apple in arrivo nel mese di dicembre, un dispositivo che potrebbe certamente trarre beneficio da mappe dettagliatissime. Ma anche i numerosi prodotti dedicati alla smart home targati Google e Amazon, dagli assistenti come Alexa e Google Home, passando per i framework software, quali HomeKit di iOS. Per questo motivo, secondo Reuters, iRobot potrebbe essere pronta a una collaborazione con le terze parti.
L’accesso di questi dati a terzi, però, potrebbe sollevare questioni relative alla privacy dei possessori degli aspiratori intelligenti, i quali potrebbero non gradire che le mappe delle loro abitazioni vengano consegnate ad altri soggetti. Per questo motivo Colin Angle, CEO di iRobot, ha specificato come nessun dato verrà ceduto o venduto a terzi senza il preciso consenso dell’utente:
Vi è un’intero ecosistema di funzioni e servizi che la smart home potrà fornire, tramite una mappa dettaglia dell’abitazione di cui l’utente ha approvato la condivisione.