L’universo delle serie televisive è sempre più minacciato da anonimi malintenzionati. E dopo Netflix, vittima qualche mese fa della sottrazione e della pubblicazione illegale della quinta stagione di “Orange Is The New Black”, è ora il turno di HBO. La società ha infatti annunciato di aver subito un attacco hacker, più probabilmente perpetrato da cracker, tale da comportare il furto di alcune sue nuove produzioni. Secondo quanto riportato da Entertainment Weekly, fra queste potrebbero esservi nel nuove puntate di “Game of Thrones”.
L’annuncio è giunto nella tarda serata di ieri, così come riferisce Reuters, ma la società statunitense non ha fornito alcun dettaglio in merito agli eventuali show sottratti. Diverse agenzie di stampa, tra cui proprio Reuters, sottolineano di aver tuttavia ricevuto delle mail anonime con vaghe indicazioni sulle serie rubate, tra cui la gettonata settima stagione di “Game of Thrones”. Richard Plepler, chairman di HBO, ha così commentato la vicenda in un messaggio rivolto ai dipendenti:
Come probabilmente avrete già saputo, vi è stato un cyber-incidente diretto alla compagnia, risultato nella sottrazione di informazioni proprietarie, inclusi alcuni programmi.
Stando a Entertainment Weekly, il furto comprenderebbe ben 1.5 terabyte di dati, tra cui episodi non ancora trasmessi di “Ballers” e “Room 104”, nonché gli script dei prossimi episodi del già citato “Trono di Spade”. Una questione non da poco, considerato come la serie venga sottoposta a rigidi controlli di sicurezza, tra cui provvedimenti severissimi per i responsabili dei leak, allo scopo di garantire l’effetto sorpresa agli spettatori.
Così come già anticipato, anche Netflix ha di recente subito un attacco da parte di malintenzionati, con la sottrazione dell’ultima stagione di “Orange Is The New Black” tramite un accesso illecito ai server di una società dedita all’editing sonoro degli episodi. In quel frangente i responsabili, il gruppo TheDarkOVerlord, hanno sfruttato la piattaforma Twitter per richiedere un riscatto, domanda tuttavia non assecondata dal colosso dello streaming.