Ieri la presentazione ufficiale per la nuova reflex del produttore nipponico, che arriva in un momento delicato per l’azienda e mentre il gruppo celebra i suoi primi 100 anni di storia. Nikon D850 è il modello che va a sostituire la D810 introdotta sul mercato nel 2014, ereditando alcune specifiche dall’ammiraglia D5, come il performante sistema autofocus a 153 punti e la retroilluminazione per il layout dei comandi.
In alcuni paese è già disponibile per il pre-ordine: nel nostro la spesa richiesta per l’acquisto sarà di 3.799 euro per il solo corpo macchina, con la consegna delle prime unità prevista per il mese di settembre. Della macchina si è parlato molto ancor prima dell’annuncio. Di una caratteristica, però, non si è mai discusso: il sensore da 45,7 megapixel in dotazione alla D850, in formato FX, sembra essere progettato direttamente da Nikon e non fornito da una realtà esterna. A riportarlo è la redazione del sito Imaging Resource, che afferma di aver ricevuto l’informazione direttamente dalla società giapponese.
Sebbene Nikon disponga di un contratto con un produttore per la realizzazione dei chip, l’azienda ha confermato che il sensore della D850 si basa interamente su design propri e non è un’unità acquistata da un produttore esterno.
Questo andrà a tradursi in una qualità dell’immagine senza compromessi, in particolare per quanto riguarda la gestione del rumore impostando una sensibilità ISO elevata, dunque affidandosi alla reflex per scattare in condizioni di luce poco favorevoli.
Nonostante questo non venga attribuito al sensore BSI, Nikon ci ha riferito che la D850 è in grado di produrre la stessa qualità dell’immagine (sia JPEG che RAW) al doppio degli ISO rispetto alla D810, un enorme passo in avanti. Dunque, la D850 al massimo della sua sensibilità nativa di 25.600 dovrebbe produrre la stessa qualità d’immagine della D810 a ISO 12.800. Se confermato, si tratterebbe di un miglioramento significativo.