Nuova puntata dello scontro “politico-tecnologico” tra Stati Uniti e Russia. Dopo aver eliminato Kaspersky Lab dall’elenco dei fornitori, l’amministrazione Trump ha ordinato la rimozione di ogni software dell’azienda russa dai computer delle agenzie federali. Secondo il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS), gli antivirus Kaspersky possono essere utilizzati come strumenti di cyberspionaggio per raccogliere informazioni sensibili.
La direttiva, emanata dal Segretario del DHS, prevede l’identificazione dei prodotti Kaspersky sui computer federali entro 30 giorni e lo sviluppo di piani dettagliati per la loro eliminazione nei successivi 60 giorni. In base alle informazioni disponibili, il governo degli Stati Uniti ritiene che gli antivirus di Kaspersky rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale. I software sono installati con privilegi elevati e hanno accesso a qualsiasi file presente sul computer. Le preoccupazioni derivano dal fatto che, secondo il Dipartimento, Kaspersky è obbligata a rispettare le leggi russe e quindi ogni richiesta di accesso ai dati. Inoltre alcuni dirigenti di Kaspersky avrebbero legami con le agenzie di intelligence russe. Il governo potrebbe quindi sfruttare i software Kaspersky per compiere azioni di cyberspionaggio.
Il DHS ha offerto alla software house russa la possibilità di fornire una risposta scritta, allegando eventuali prove, materiali e dati considerati rilevanti. Kaspersky ha rilasciato un comunicato con il quale afferma di non aver nessun legame con nessun governo. Secondo l’azienda, le accuse del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti sono totalmente infondate, in quanto basate su prove inesistenti. Kaspersky sottolinea inoltre che le leggi in questione si applicano solo alle compagnie telefoniche e agli ISP. In ogni caso, tutte le informazioni ricevute sono protette dalla crittografia e dai certificati digitali.