Il team di Waymo, ormai da tempo impegnato nello sviluppo di una tecnologia dedicata alla guida autonoma, sta concentrando i propri sforzi in due direzioni: da una parte mira a impiegare il sistema in un servizio per il trasporto pubblico, dall’altra a integrarlo in un mezzo per il trasporto merci, come anticipato da una fuga di informazioni nei mesi scorsi.
La conferma arriva direttamente da John Krafcik, amministratore delegato dell’azienda, oggi sotto il controllo della parent company Alphabet. Intervenuto alla conferenza Sooner Than You Think organizzata da Bloomberg e andata in scena presso la Cornell University di New York, il CEO ha affrontato il tema a viso aperto, parlando dei progetti futuri e di quelli già messi in campo, come quello che ha avviato un servizio sperimentale di ride sharing nelle strade di Phoenix dove i minivan Chrysler Pacifica a guida autonoma sono stati messi a disposizione della cittadinanza, che può servirsene per gli spostamenti di tutti i giorni.
Il ride sharing ha senso nel mondo attuale. Anche per il trasporto merci, che invece interessa principalmente le autostrade, c’è un altro progetto. Sia uno che l’altro impiego della guida autonoma potrebbero debuttare per primi.
Focalizzando l’attenzione su quello che può essere definito come il camion autonomo di Waymo, l’iniziativa è destinata a entrare in diretta competizione con il Tesla Semi che Elon Musk presenterà in via ufficiale il 26 ottobre e con un progetto simile messo in campo da Uber in seguito all’acquisizione della startup Otto, poi sfociata in una battaglia legale non ancora conclusa per la presunta sottrazione di documenti riservati da parte di un ex dipendente, Anthony Levandowski.
Per il futuro di Waymo, Krafcik non esclude la possibilità di siglare nuove partnership con altri automaker, diversi da FCA: i nomi in gioco sono General Motors, Ford e Honda.