Il Regno Unito vuole una backdoor in WhatsApp

Il governo britannico ha chiesto a WhatsApp di implementare una backdoor per avere accesso alle conversazioni effettuate con il servizio di messaggistica.
Il Regno Unito vuole una backdoor in WhatsApp
Il governo britannico ha chiesto a WhatsApp di implementare una backdoor per avere accesso alle conversazioni effettuate con il servizio di messaggistica.

Il governo britannico vuole che WhatsApp implementi un modo per accedere ai messaggi cifrati, ma l’azienda ha respinto la richiesta pervenuta durante l’estate. In base alle informazioni ricevute da Sky News, l’impossibilità di leggere le conversazioni rappresenta un “buco nero” per le forze dell’ordine. Il servizio di messaggistica, in maniera analoga a Telegram, viene spesso utilizzato per pianificare attacchi terroristici.

Parlando della recente esplosione avvenuta su un treno della District line a Londra, il Premier Teresa May ha chiesto maggiore collaborazione alle aziende tecnologiche per combattere il terrorismo. Le indagini hanno confermato che gli attentatori hanno usato app di messaggistica come WhatsApp e Telegram prima di compiere gli attacchi del 22 marzo nei pressi del ponte di Westminster, del 22 maggio a Manchester durante il concerto di Ariana Grande e del 3 giugno sul London Bridge. Secondo il governo britannico è necessaria una backdoor che permetta di intercettare i messaggi.

WhatsApp, come altri simili servizi, proteggono le conversazioni degli utenti mediante la crittografia end-to-end. L’azienda non può quindi accedere a messaggi, foto, video, documenti e chiamate, in quanto le operazioni di cifratura/decifratura avvengono esclusivamente sullo smartphone. WhatsApp non conserva i messaggi consegnati e quelli non consegnati vengono eliminati dai server dopo 30 giorni. Le uniche informazioni accessibili sono i cosiddetti metadati (nome dell’utente, numero di telefono, data di registrazione al servizio, data dell’ultimo accesso, indirizzo IP e indirizzo email). In ogni caso questi dati sono consegnati alle forze dell’ordine solo in seguito ad una richiesta che rispetta le leggi in vigore.

WhatsApp non vuole installare una “backdoor governativa”, in quanto è una vulnerabilità che potrebbe essere sfruttata da qualche cybercriminale. Inoltre l’azienda verrebbe meno alla promessa di garantire la privacy delle conversazioni. Il governo britannico aveva già effettuato (senza successo) un simile tentativo lo scorso mese di marzo. Nonostante ciò rimane fermo nella sua aspirazione di accedere ai messaggi in chiaro.

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