La Commissione Europea sarebbe pronta a deferire l’Irlanda per il mancato recupero da Apple dei 13 miliardi di euro comminati lo scorso anno, sulla base dei trattamenti fiscali agevolati che la nazione avrebbe concesso al colosso di Cupertino. È quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, nel sottolineare come la scadenza, inizialmente fissata al 3 gennaio 2017, non sia stata rispettata.
La vicenda è ormai ben nota: lo scorso anno, la Commissione Europea ha richiesto all’Irlanda il recupero di 13 miliardi di euro da Apple, sulla base di una tassazione agevolata concessa al gruppo di Cupertino. Un trattamento fiscale che, secondo la stessa Commissione, avrebbe raggiunto lo 0.005% nel 2014, determinando quindi una condizione non concorrenziale per le altre realtà imprenditoriali presenti in Europa. Apple ha in più occasioni sottolineato di aver corrisposto tutte le tasse richieste nei Paesi in cui opera, mentre il governo irlandese sostiene di aver garantito le stesse condizioni a qualsiasi società che opera sul proprio territorio. Da tempo si vocifera di un possibile ricorso in appello, nel frattempo dalle istituzioni europee si richiede il recupero della mancata tassazione.
Secondo quanto riportato da Reuters, Margrethe Vestager, Commissario Europeo per la Concorrenza, avrebbe sottolineato come a un anno dalla decisione l’Irlanda non abbia ancora provveduto ai suoi oneri di recupero. In particolare, la Commissione comprende come il caso sia complesso, dato anche l’elevata somma in questione, eppure risulta necessario provvedere il prima possibile per compiere “sufficienti progressi per ristabilire la concorrenza” all’interno del Vecchio Continente.
Il ministero delle finanze irlandese ha reso noto di aver lavorato fianco a fianco con Apple nell’ultimo anno, nonché di essere vicino alla definizione alla definizione di un deposito di garanzia per la raccolta dei fondi, in attesa dell’eventuale ricorso. Sull’intenzione di una nuova azione da parte della Commissione Europea, l’Irlanda ha fatto sapere di trovare “estremamente deplorevole” una simile possibilità da parte di Bruxelles.