Operare su scala globale come fa Google richiede un quantitativo di energia non indifferente. Un aspetto con il quale i giganti del mondo hi-tech si sono scontrati più volte in passato, spesso anche punzecchiati dalle organizzazioni che focalizzano l’attenzione sulla sostenibilità ambientale delle attività (Greenpeace su tutte). Grazie anche a questi stimoli, oggi le cose sono cambiate.
Il gruppo di Mountain View lo sottolinea nel nuovo Environmental Sustainability Report, aggiornato con tutti i numeri e le informazioni relative alla fine del 2016. È stato l’anno che ha chiuso il primo decennio in cui bigG ha mantenuto il proprio impegno in termini di carbon neutral company, ovvero azzerare l’impatto in termini di emissioni, percorrendo una strada che passa da una sempre più elevata efficienza delle infrastrutture impiegate per l’erogazione dei servizi online e dall’approvvigionamento energetico da fonti esclusivamente rinnovabili. Questi i numeri inclusi da Google nel rapporto.
- 50% di energia in meno consumata rispetto ai data center tradizionali;
- potenza di calcolo aumentata di 3,5 volte, a parità di energia consumata, rispetto a cinque anni fa;
- i rifiuti generati dai sei principali data center vengono al 100% destinati a una raccolta differenziata;
- il 36% dei server impiegati nel 2016 deriva dal recupero di macchine già esistenti;
- nel 2017 il 100% dell’energia impiegata dal gruppo sarà di origine rinnovabile;
- dal 2010 l’ammontare degli investimenti destinati a progetti legati alle rinnovabili è di quasi 2,5 miliardi di dollari, per una capacità complessiva di 3,7 GW;
- dal 2013 al 2016 il consumo di acqua potabile nel quartier generale della Bay Area è stato ridotto del 40%.
A questo si aggiungono il programma Earth Outreach lanciato nel 2007 per mettere a disposizione di realtà non-profit le risorse e gli strumenti necessari a migliorare la qualità della vita delle popolazioni di tutto il pianeta, sfruttando le potenzialità di piattaforme come Google Earth, nonché i sistemi di machine learning e le piattaforme cloud. Ancora, Project Sunroof è stato introdotto più di recente per valutare l’efficacia dei pannelli fotovoltaici da installare sui tetti delle abitazioni e le vetture che si occupano di catturare le immagini destinate a Street View da qualche tempo effettuano anche il monitoraggio della qualità dell’aria.