I nuovi Pixel 2 e Pixel 2 XL sono dispositivi progettati e realizzati da Google in collaborazione con HTC e LG per definire un nuovo standard di riferimento all’interno dell’ecosistema Android, smartphone di fascia alta indirizzati a chi non accetta compromessi in termini di performance e qualità costruttiva. Che siano device top di gamma lo si capisce anche dal prezzo di vendita: 989,00 euro per la variante XL al debutto in Italia.
Dalle prime recensioni pubblicate dalla stampa specializzata emerge però un problema che sembra affliggere tutte le unità del modello più grande: i display pOLED con diagonale pari a 6 pollici, se osservato da una particolare angolazione, assume un’anomala tinta blu e non sempre la resa cromatica è ottimale (forse a causa dell’adozione dello spazio colore sRGB). Il gruppo di Mountain View ne è a conoscenza e, attraverso una dichiarazione ufficiale affidata alle pagine del sito 9to5Google, dichiara di essere al lavoro per offrire al più presto una soluzione, sotto forma di aggiornamento software.
Abbiamo progettato Pixel 2 per sfruttare i tanti vantaggi dell’innovativa tecnologia POLED, inclusa la risoluzione QHD+ con 538 pixel per ogni pollice e una gamma cromatica estesa. Uno dei nostri obiettivi è stato quello di raggiungere una resa dei colori più naturale e precisa. Sappiamo che alcuni utenti preferiscono colori vivaci, così abbiamo aggiunto un’opzione per aumentare del 10% o più la saturazione. Continueremo a prestare grande attenzione ai feedback delle persone sui Pixel e stiamo considerando di aggiungere più configurazioni cromatiche via software, così da migliorare il prodotto.
Gli acquirenti di Pixel 2 e Pixel 2 XL non saranno dunque abbandonati a loro stessi: Google dimostra di essere una realtà attenta ai feedback che giungono dall’utenza, intervenendo laddove possibile per andare incontro alle esigenze manifestate. Per l’assenza del jack audio da 3,5 mm e del supporto alla ricarica wireless della batteria, invece, non basterà un aggiornamento.