La battaglia legale che vede ormai da tempo coinvolte Waymo (Google) e Uber, basata sulle accuse di sottrazione di documenti riservati e proprietà intellettuali relativi alle tecnologie per le self-driving car, sembra aver spinto l’azienda californiana a sostenere l’attività di quella che è l’altra grande realtà operante nell’ambito del ride sharing: Lyft.
Oggi l’azienda annuncia, attraverso un post comparso sulle pagine del blog ufficiale, che CapitalG è il principale protagonista dell’investimento da un miliardo di dollari ottenuto per rafforzare la propria attività ed espandere il proprio business in un’ottica di sviluppo futuro. CapitalG, per chi non ne fosse a conoscenza, è il growth equity investment fund di Alphabet, la parent company di bigG. La mossa porta David Lawee, partner del gruppo di Mountain View nel consiglio d’amministrazione di Lyft, che ora è valutata 11 miliardi di dollari. Non è dato a sapere quali altre realtà abbiano partecipato al round di investimenti.
Sebbene abbiamo fatto passi in avanti inseguendo la nostra visione, siamo ancora più entusiasti per la strada che ancora abbiamo davanti. La verità è che meno dello 0,5% delle miglia percorse negli Stati Uniti si basa sui network di ride sharing. Questo rappresenta l’enorme opportunità di servire al meglio l’economia delle nostre città e il futuro delle società.
Da tempo si vocifera dell’intenzione, da parte di Waymo, di lanciare un proprio servizio di ride sharing basato sui sistemi di guida autonoma. Una sperimentazione è già stata avviata nel mese di aprile, portando 500 Pacifica self-driving nelle strade di Phoenix e mettendole a disposizione della collettività. Il team ha inoltre più volte dichiarato di voler destinare la tecnologia anche al trasporto merci e di recente ha messo in campo una campagna informativa chiamata Let’s Talk Self-Driving per spiegare al pubblico i vantaggi concreti introdotti dalla guida autonoma nel percorso di evoluzione della mobilità.