Il nuovo Google Pixel 2 XL ha ricevuto ottime recensioni dalla stampa specializzata, ma da una settimana circa sono arrivate diverse segnalazioni riguardanti il display. Alcuni utenti hanno riscontrato la comparsa di un effetto burn-in e un’anomala tinta blu, quando lo smartphone viene visto da una certa angolazione. L’azienda di Mountain View ha comunicato che verrà rilasciato un aggiornamento software per risolvere questi problemi.
Un ingegnere di Google spiega che tutti i display OLED esibiscono una certa “image retention” (temporanea) o l’effetto “burn-in” (permanente). In pratica sul pannello rimangono impresse immagini ghost che possono ostacolare la corretta visualizzazione dei contenuti. Nel caso del Pixel 2 XL, il problema si manifesta principalmente con i pulsanti virtuali posizionati nella parte inferiore dello schermo. Nei prossimi giorni verrà distribuito un update che aggiungerà un fade-out alla barra di navigazione, quindi i pulsanti scompariranno dopo un certo periodo di inattività. Verrà inoltre ridotta di 50 cd/m2 la massima luminosità del display.
Per quanto riguarda la tinta blu, la spiegazione di Google è più complessa. In breve, per lo schermo pOLED del Pixel 2 XL è stato adottato uno spazio colore Display P3, più ampio del tradizionale sRGB. Per la calibrazione è stato invece scelto il punto di bianco D67 corrispondente ad una temperatura di 6700 K. Il risultato è uno schermo con colori più naturali e precisi, ma c’è un leggero viraggio verso il blu, se il display viene osservato da una particolare angolazione. Con un prossimo aggiornamento verrà introdotta una modalità che permetterà di scegliere la saturazione del colore, a discapito della fedeltà cromatica.
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Google ha infine promesso un update che risolverà i problemi audio del Pixel 2. I clic e i suoni ad alta frequenza emessi dall’altoparlante sono dovuti ad un bug nella funzionalità NFC, quindi è possibile eliminarli disattivando NFC nelle impostazioni, in attesa del fix.