La chiave per un Internet sicuro e a prova di hacker potrebbe essere nella crittografia quantistica: un team di ricercatori ha sviluppato con successo un nuovo sistema di crittografia quantistica ad alta velocità talmente efficiente da richiedere un quantitativo di risorse computazionali simili alla crittografia tradizionale, e che potrebbe impedire ad hacker e cracker di accedere ai computer da remoto.
La crittografia quantistica è attualmente un sogno per la sicurezza informatica, poiché non consente ai malintenzionati di poter ispezionare i dati senza alterarli e di intercettarli senza che la parte attaccata si accorga del tentativo di violazione. Un sogno perché è al momento più lenta della crittografia tradizionale, il che la rende poco pratica e poco utilizzabile. Ma ancora per poco, probabilmente: lo studio dei ricercatori della Duke University, Ohio State University e Oak Ridge National Laboratory toglie i veli a un nuovo sistema che può creare e distribuire codici di crittografia a una velocità di un megabit al secondo, il che significa che trasmette la distribuzione di chiavi quantistiche da cinque a dieci volte più rapidamente dei metodi di crittografia attualmente esistenti. Inoltre, la tecnica sarebbe immune dagli attacchi informatici comuni anche nelle situazioni in cui il sistema ha un qualsiasi difetto che potrebbe aprire una o più falle di sicurezza.
Per ottenere un sistema di crittografia quantistica ad alta velocità, i ricercatori hanno dovuto regolare il momento in cui i fotoni vengono distribuiti, il che consente di codificare due bit di informazione su un singolo fotone anziché un solo bit. Per questo motivo, la distribuzione avviene in maniera molto più rapida rispetto alle tecniche attuali, dato che si è in grado di dare ai fotoni delle proprietà che prima non potevano avere. Inoltre, la distribuzione della chiave quantistica sarebbe perfettamente sicura, poiché qualsiasi tentativo di eludere uno scambio di tali chiavi causerebbe degli errori di trasmissione che il sistema individuerà e rileverà senza alcuna difficoltà.
La ricerca sulla distribuzione quantistica delle chiavi (QKD) è stata teorizzata per la prima volta nel 1984 ma le tecnologie che consentono di sfruttarne i vantaggi sulla rete Internet stanno giungendo solo adesso, con ad esempio la Cina che la scorsa estate ha usato un satellite per inviare una chiave quantistica a due stazioni terrestri situate a 1200 chilometri di distanza. Il problema di tali sistemi consiste però nel fatto che possono trasmettere i dati solo a velocità relativamente basse (tra le decine e le migliaia di kilobit al secondo), troppo lente per la maggior parte dei modi in cui si utilizza oggi Internet (hosting di una chiamata crittografia o streaming video, ad esempio).
Inoltre, i recenti progressi compiuti nel campo dei computer quantistici potrebbero presto consentire ad hacker e cracker di avere accesso a macchine talmente potenti da essere in grado di violare persino i più rigidi ed efficienti standard di sicurezza, per tale motivo “abbiamo davvero bisogno di riflettere seriamente sulle diverse tecniche che potremmo usare per cercare di proteggere Internet”, sottolineano i ricercatori.
Nonostante vi siano ancora molti progressi da compiere prima che tutto ciò diventi realtà, la crittografia quantistica ad alta velocità rimane il miglior tentativo a disposizione per migliorare lo stato attuale della sicurezza informatica e sentirsi più al sicuro. E, alla fine, potrebbe arrivare davvero un tempo in cui si potrà effettuare una chiamata vocale online sapendo che nemmeno l’hacker più abile al mondo potrebbe ascoltarla.