Nonostante l’acquisizione portata a termine dal gruppo di Mountain View nel 2014, il team di Nest ha fino ad oggi operato in modo indipendente, costituendo negli ultimi due anni una realtà a se stante, all’interno della parent company Alphabet. Ora emergono indiscrezioni, riportate dal Wall Street Journal, in merito alla possibilità che la squadra venga inglobata dalla divisione hardware di Google guidata da Rick Osterloh.
Una decisione di questo tipo confermerebbe un’integrazione sempre più profonda tra le soluzioni sviluppate da Nest per la smart home e l’ecosistema mobile di bigG. Inoltre, permetterebbe di operare in modo simile a quanto fa uno dei principali concorrenti, Amazon, che già oggi si occupa di progettare e distribuire direttamente dispositivi come gli smart speaker della linea Echo che vedono proprio nell’ambito domestico il loro principale raggio d’azione. Al momento dall’azienda californiana non sono giunte conferme né smentite sul rumor odierno, come spesso accade in queste situazioni.
L’eventuale annuncio non stupirebbe: già lo scorso anno decine di ingegneri Nest sono stati spostati in Google per l’impiego in un team al lavoro su un protocollo di comunicazione dedicato alla Internet of Things. L’integrazione del supporto a tecnologie come quelle dell’Assistente Google nei termostati e nelle videocamere per la sicurezza della casa costituisce un ulteriore punto di contatto tra le due realtà.
Non è dato a sapere se la decisione (lo ripetiamo, al momento non confermata né smentita) abbia a che vedere con l’abbandono di Tony Fadell, co-fondatore ed ex CEO di Nest, oggi nel consiglio d’amministrazione della parent company Alphabet. Al momento, stando alle informazioni riportate sulle pagine del Wall Street Journal, la divisione conta un organico composto da circa 1.000 dipendenti, con team separati che si occupano di questioni legali, marketing e pubbliche relazioni.