Dire HDR non basta. La tecnologia si compone oggigiorno di diversi standard e il rischio di fare confusione è più che concreto. Quelli attualmente più noti e diffusi sul mercato sono HDR10 e Dolby Vision, ma stanno emergendo diverse alternative come HLG (Hybrid Log-Gamma), SL-HDR1 e HDR10+. Oggi si parla di quest’ultimo, poiché protagonista di una partnership che lega il servizio Amazon Prime Video e il produttore Samsung.
I televisori dotati di un pannello QLED e commercializzati dal gruppo sudcoreano, così come quelli che offrono il supporto alla risoluzione 4K (o Ultra HD) sono ora in grado di riprodurre alcuni dei contenuti in streaming sulla piattaforma (circa un centinaio in totale tra film e serie TV) in modalità HDR10+, dunque con una gamma dinamica estesa e una migliore resa agli occhi dello spettatore. Tra gli show inclusi nel pacchetto figurano anche produzioni originali come The Grand Tour, The Tick e The Man in the High Castle. Così Greg Hard, vice president di Amazon Video, commenta l’iniziativa.
Siamo felici di poter offrire l’esperienza HDR10+ sui contenuti video di Amazon agli utenti di tutto il mondo. Pensiamo che questa tecnologia spalanchi le porte a una nuova era dell’intrattenimento.
In termini qualitativi Dolby Vision rimane ancora un passo avanti rispetto alla concorrenza, grazie al suo supporto ai 12-bit di profondità, mentre HDR10+ arriva a 10-bit, adottando però la medesima tecnica per l’ottimizzazione delle immagini, agendo sulle singole scene grazie all’impiego delle informazioni contenute nei metadati. Quest’ultimo presenta però un indubbio vantaggio per i produttori degli apparecchi televisivi: è uno standard aperto e royalty-free, dunque integrarlo non comporta alcuna spesa extra. Oltre ad Amazon Prime Video, anche Netflix ha già espresso la volontà di renderlo compatibile con il proprio catalogo in futuro.