Una delle novità più interessanti introdotte con il recente OnePlus 5T è la funzionalità Face Unlock che permette di sbloccare velocemente lo smartphone. Carl Pei, co-fondatore dell’azienda cinese, ha comunicato su Twitter che il riconoscimento facciale verrà aggiunto anche al precedente OnePlus 5. Nel weekend è stata intanto avviata la distribuzione di OxygenOS 5.0 basato su Android 8.0 Oreo.
https://twitter.com/getpeid/status/944915403398098944
A differenza del Face ID che Apple ha integrato nel nuovo iPhone X, la tecnologia implementata da OnePlus è unicamente software. Non c’è nessuna fotocamera speciale che rileva la profondità e crea un’immagine tridimensionale del volto, ma una normale fotocamera frontale (la stessa per i due smartphone) con sensore Sony IMX 371 da 16 megapixel e obiettivo con apertura f/2.0. Ciò significa che il sistema biometrico non può essere utilizzato per i pagamenti digitali, ma solo per sbloccare il dispositivo. Il lato positivo è appunto la facilità con cui è possibile aggiungere la funzionalità al “vecchio” OnePlus 5.
Il co-fondatore dell’azienda cinese non ha tuttavia indicato una data precisa. Gli utenti dovranno probabilmente attendere diverse settimane. La novità non è infatti inclusa in OxygenOS 5.0. Oltre alle funzionalità di Android 8.0 Oreo, l’aggiornamento comprende vari miglioramenti e ottimizzazioni. La versione personalizzata di OnePlus offre inoltre la possibilità di avviare due istanze della stessa app e usare due account distinti (Parallel Apps). Come sempre l’upgrade OTA verrà rilasciato in maniera graduale.
A proposito del Face Unlock, qualche giorno fa il CEO e co-fondatore di SensibleVision aveva dichiarato che la funzionalità sfrutta un brevetto dell’azienda, per il quale OnePlus non ha ricevuto nessuna autorizzazione. Successivamente SensibleVision ha chiarito che il brevetto è stato depositato negli Stati Uniti, dove OnePlus ha una presenza marginale. Quindi un’eventuale richiesta di risarcimento, il cui ammontare è basato sulle vendite dello smartphone, non coprirebbero i costi elevati di una causa legale.