Nuovi intoppi per Apple, a seguito della polemica sul rallentamento intenzionale dei vecchi iPhone. Dopo le class action depositate negli Stati Uniti e in Israele, è ora la Corea del Sud a muoversi: le autorità locali, infatti, avrebbero richiesto informazioni dettagliate al gruppo di Cupertino. Al momento, tuttavia, si tratta di una mera indiscrezione della stampa: dall’azienda californiana non è giunta infatti alcuna conferma.
Il caso è ormai ampiamente noto: qualche giorno fa, alcuni utenti su Reddit si sono accorti come alcuni vecchi iPhone, tra cui iPhone 6 e iPhone 6S, vedano delle performance limitate nei benchmark quando le funzionalità della batteria cominciano fisiologicamente a diminuire. Sostituendo quest’ultima componente, gli smartphone in questione tornano alle velocità originali. Sorta la polemica sui social network, Apple ha confermato di aver implementato un sistema che, in presenza di una batteria dal ciclo di vita non eccellente, riduce i picchi di CPU per evitare spegnimenti improvvisi del device.
La notizia non è stata accolta positivamente dagli utenti, sebbene il gruppo di Cupertino abbia spiegato come l’unica ragione alla base della misura sia la volontà di garantire a ogni cliente un’esperienza d’uso senza intoppi. Diversi consumatori hanno lamentato una mancata comunicazione preventiva da parte della mela morsicata, un fatto che potrebbe aver spinto alcuni, dinnanzi a performance ridotte, a cambiare smartphone anziché sostituire semplicemente la batteria. Ne sono quindi nate otto class action, di cui una internazionale depositata presso una corte israeliana.
Secondo quanto reso noto dal Korea Herald, la Korea Communications Commission avrebbe deciso di indagare sul caso, richiedendo al gruppo californiano informazioni precise sul sistema di limitazione. Una misura, spiega la testata, che si sarebbe resa necessaria per proteggere i consumatori sudcoreani, affinché non vengano spinti all’acquisto di un nuovo device ignorando invece il ruolo delle batterie.
Speriamo di ottenere risposta per capire se Apple abbia intenzionalmente limitato le performance dei vecchi iPhone, tentando di nasconderlo ai consumatori.
La richiesta non dovrebbe però avere strascichi legali, poiché la KCC avrebbe spiegato di non avere giurisdizione sulle multinazionali con sede all’estero. La palla potrebbe però passare ad altri organismi locali, mentre i rappresentanti della commissione sarebbero al lavoro per verificare se la decisione della Mela possa aver violato qualche specifica normativa. Così come già anticipato, Apple non ha al momento confermato le indiscrezioni pubblicate sulla testata asiatica.