Con l’affermazione delle piattaforme di streaming legale, e l’implementazione di misure restrittive per la condivisione di contenuti illeciti online, la vita dei pirati di film si è fatta sempre più dura. E, proprio per aggirare gli ostacoli, gli irriducibili dello sharing hanno trovato forme innovativi per proseguire nelle loro attività. L’ultima in ordine di tempo è davvero singolare: diversi titoli hollywoodiani sono infatti stati nascosti tra un filmato porno e l’altro.
È quanto emerso in questi giorni da alcune condivisioni su Twitter, riprese poi da Quartz: su Pornhub e altri siti analoghi, infatti, sarebbero apparsi dei titoli cult come “Zootropolis”, ma anche opere teatrali quali “Hamilton”. Le modalità di upload sono altrettanto ingegnose: forse per evitare la rimozione automatica da parte degli algoritmi implementati sulle piattaforme hard, pensati per identificare il materiale protetto da copyright, il titolo originale è stato trasposto in forma pornografica. “Hamilton”, ad esempio, è divenuto “Revolutionary Twinks Have Historical Fun”.
A seguito della pubblicazione su Twitter, i servizi coinvolti hanno provveduto all’immediata eliminazione del contenuto, tuttavia sarebbero sopravvissute delle altre copie con nomi differenti, tra cui il più gettonato appare “Revolutionary Boys Get Dirty on American Politics Part 1”. Non è però tutto poiché, di recente, il regista Kumail Nanjiani ha notato la presenza di “The Big Sick”, film ospitato da Amazon Prime Video, su alcuni servizi per adulti.
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Incuriosita da tanto clamore, la redazione di Quartz ha condotto una ricerca interna, in particolare su PornHub, per scovare altri film tutt’altro che porno. Da “Ritorno al Futuro” a “Cars”, vi sarebbero ancora una manciata di lungometraggi che, con molta probabilità, verranno rimossi nelle prossime ore. Nel frattempo, gli esperti hanno lanciato un monito a coloro che, incuriositi dalle condivisioni, volessero approfittare della visione in streaming: sebbene si tratti di contenuti adatti alle famiglie, gli annunci pubblicitari e i banner presenti sui siti non sono assolutamente adatti ai minori.