Uno dei cardini per uno sviluppo rapido della mobilità elettrica è la realizzazione di una capillare rete per la ricarica, possibilmente rapida, per poter consentire alle autovetture di poter affrontare lunghi viaggi. Enel, al riguardo, ha già annunciato il piano Eva+ che prevede l’installazione in tre anni di 180 punti di ricarica veloce lungo le tratte extraurbane italiane (40 già installati). Inoltre, Enel ha contestualmente già annunciato un importante piano che prevede l’installazione di 14 mila colonnine per la ricarica entro il 2022 su tutto il territorio italiano. Ma l’impegno della società elettrica italiana nello sviluppo della mobilità elettrica non si conclude qui perchè è stato dato il via al progetto “E-VIA FLEX-E mobility in Italy, France and Spain“.
Progetto che prevede la posa di 14 stazioni di ricarica ultraveloce in Europa. L’obiettivo è quello di sperimentare una rete che permetta ai veicoli elettrici di nuova generazione con autonomia superiore ai 300 Km di poter percorrere lunghi viaggi senza alcun problema. Enel sarà coordinatore di questo progetto che vedrà tra i partner anche le utility EDF, Enedis e Verbund, le case automobilistiche Nissan e Renault e Ibil, società spagnola specializzata nei servizi di ricarica per i veicoli elettrici.
Progetto che ha ottenuto anche un finanziamento dalla Commissione Europea che permetterà di coprire metà dei circa 6,9 milioni di euro necessari. Enel investirà 3,4 milioni di euro.
Delle 14 stazioni di ricarica previste dal progetto “E-VIA FLEX-E”, 8 saranno realizzate in Italia, 4 in Spagna e 2 in Francia. L’aspetto interessante è che le stazioni di ricarica avranno potenze tra 150 kW e 350 kW. Questo significa che trattasi di punti di ricarica ultra rapidi che permetteranno, sulle auto che supporteranno tali potente, ricariche davvero rapidissime, consentendo di ritornare a viaggiare in poco tempo. L’installazione partirà entro la fine del 2018.
Una rete di ricarica del genere permetterà di incentivare la diffusione della mobilità elettrica oggi frenata proprio dal così detto fenomeno da “ansia da ricarica” che blocca il passaggio da auto termica ad auto elettrica per il timore di non poter viaggiare liberamente.