1,6 miliardi di dollari. È la cifra chiesta da Wixen Music Publishing, al netto di quanto eventualmente stabilito da un giudice con decreto ingiuntivo, per risarcire una presunta infrazione del copyright attuata da Spotify. Il colosso dello streaming avrebbe infatti trasmesso ai dispositivi dei propri utenti un gran numero di brani senza averne diritto, almeno stando a quanto afferma l’accusa.
La line-up di artisti rappresentati da Wixen vede nomi di rilievo e di richiamo internazionale come Tom Petty, Zach De La Rocha e Tom Morello dei Rage Against the Machine, River Cuomo degli Weezer, Neil Young e Stevie Nicks. Tra le canzoni controllate dall’etichetta e che Spotify avrebbe inserito nel proprio catalogo senza averne facoltà c’è anche il classico intramontabile “Light My Fire” dei Doors. Una causa legale che potrebbe aprirsi proprio nell’anno in cui il servizio, consolidata la propria leadership nel settore nonostante una concorrenza sempre più agguerrita, sta valutando (secondo le voci di corridoio) l’ingresso nel mercato hardware, con il lancio di un dispositivo indossabile per l’ascolto della musica senza smartphone.
Non è certo la prima volta che Spotify si trova a dover affrontare una questione simile, legata alla gestione del diritto d’autore. Nel maggio scorso ha accettato di versare 43,4 milioni di dollari in un fondo destinato a editori e compositori, per porre fine a una class action promossa dal regista David Lowery e dalla cantautrice Melissa Ferrick relativa al mancato versamento delle royalty. Un accordo che però, ad oggi, non ha ancora ottenuto il via libera definitivo da parte del giudice e che non trova la soddisfazione di tutte le parti coinvolte. La nuova causa è stata intentata da Wixen il 29 dicembre presso il tribunale federale della California. Da Spotify, almeno per il momento, non si registrano repliche.