Basandosi sulle statistiche diffuse da Box Office Mojo, il 2017 non è stato un buon anno per il cinema. Per essere più chiari, non lo è stato per le sale cinematografiche: 1,24 miliardi di biglietti venduti negli Stati Uniti e in Canada, un volume in calo del 5,8% rispetto ai dodici mesi precedenti, mai così in basso dal lontano 1992. Nonostante l’aumento del prezzo per ogni ticket, i ricavi sono scesi del 2,7%, da 11,4 a 11,1 miliardi di dollari.
Il film che ha portato il maggior numero di spettatori in sala è stato “Star Wars: Gli Ultimi Jedi”, che in poco più di due settimane ha raccolto ben 533,1 milioni di dollari. Quali sono i fattori che hanno innescato o accelerato questo trend negativo? Certamente la crescita dello streaming ha contribuito in modo importante: piattaforme come Netflix e Amazon Prime Video, con il loro catalogo di produzioni originali e contenuti di terze parti, catalizzano sempre più l’attenzione. Anche l’aumento del costo dei beni acquistati in sala come i popcorn o le bibite, stando alle ricerche condotte, costituisce un deterrente. Questo il monito di Geetha Ranganathan, analista di Bloomberg Intelligence.
L’intera industria dovrà iniziare a preoccuparsene se le statistiche diminuiranno ancora nel 2018. In particolare, considerando le importanti uscite in arrivo quest’anno, un ulteriore calo degli spettatori rappresenterebbe un campanello d’allarme per un declino secolare del settore.
Le piattaforme di home entertainment sono dunque destinate a eclissare il grande schermo? Probabilmente no, almeno non nell’immediato, con l’esperienza del cinema che continuerà (si spera) a esercitare il suo fascino ancora per lungo tempo. Le dinamiche stanno però cambiando, questo è innegabile. Se ne sono resi conto anche a Hollywood, dove alcune delle produzioni sono ora destinate alle piattaforme di streaming e non al botteghino.