In una lettera aperta, due dei più grandi azionisti di Apple chiedono all’azienda di affrontare l’impatto che l’uso degli smartphone con iOS ha sui bambini adottando delle nuove misure per proteggerli. Trattasi da sempre di un tema molto delicato ma, secondo i due investitori Jana Partners e il California State Teachers Retirement System (CalSTRS), la compagnia di Cupertino non fa abbastanza per fornire ai genitori strumenti software e risorse adeguate per proteggere i loro figli da un uso eccessivo degli iPhone.
Jana Partners e CalSTRS detengono un totale di circa 2 miliardi di dollari di azioni AAPL e sono due azionisti attivi, ecco perché la loro segnalazione è particolarmente degna di nota. Nella lettera aperta affermano di aver lavorato con degli esperti di sviluppo infantile per rivedere degli studi che avevano già trovato dei collegamenti tra l’uso di dispositivi elettronici e gli effetti negativi che questi hanno sulla concentrazione, sull’emotività, sul sonno e sull’empatia. Tra questi, si segnala la ricerca dello psicologo e professore di San Diego State University Jean Twenge, l’autore di “iGen: perché i bambini super-connessi di oggi stanno crescendo meno ribelli, più tolleranti, meno felici e completamente impreparati per l’età adulta – e che cosa significa per il resto di noi”, secondo cui gli adolescenti americani che trascorrono tre o più ore al giorno con i device hanno anche maggiori probabilità di pensare al suicidio rispetto ai loro coetanei che li usano per meno di un’ora al giorno.
Si chiede ora ad Apple di rendersi più responsabile socialmente e rispondere a quello che alcuni vedono come una crescente crisi per la salute pubblica dovuta alla dipendenza dallo smartphone da parte dei più giovani. Apple dovrebbe “dare un esempio circa gli obblighi che hanno le aziende tecnologiche nei confronti dei loro clienti più giovani” e, sottolineano, dovrebbe aggiungere controlli parentali più sofisticati ai propri dispositivi, attualmente dalle funzionalità ritenute “essenziali”, con l’obiettivo di limitare il tempo che i bambini possono spendere su un iPhone o un iPad e a quali contenuti possono accedere.
Apple può svolgere un ruolo determinante nel segnalare all’industria che prestare particolare attenzione alla salute e allo sviluppo della prossima generazione è sia un buon affare che la cosa giusta da fare.
Gli azionisti in questione non sono i soli a esprimere una grande preoccupazione per i bambini in overdose dalla tecnologia: la Francia ha recentemente deciso di vietare l’uso dei telefoni nelle scuole a partire da settembre. Con i bambini che mettono le mani sugli smartphone in un’età più precoce rispetto a quanto visto in passato – spesso già a 10 anni – è importante che i genitori e le aziende produttrici di dispositivi elettronici riflettono sulle conseguenze che l’uso eccessivo della tecnologia può avere, soprattutto in età troppo giovane.