Tra le tante novità trattate dal CEO Brian Krzanich durante il suo keynote al CES 2018 di Las Vegas, uno spazio importante è stato riservato a due tecnologie che in futuro permetteranno di risolvere problemi impossibili per gli attuali computer. Intel ha annunciato un chip quantistico a 49 qubit e svelato i progressi nel campo dei chip neuromorfici, il primo dei quali era stato annunciato a fine settembre 2017.
Il chipmaker di Santa Clara spiega che la digitalizzazione causerà un’esplosione di dati strutturati e non strutturati che dovranno essere raccolti, immagazzinati ed elaborati. Le attuali architetture non potranno essere utilizzate per sempre, quindi è necessario progettare nuove soluzioni avanzate che offrano prestazioni molto più elevate. Una di esse è il calcolo quantistico, sul quale Intel ha investito diversi milioni di dollari. A distanza di appena due mesi dal precedente chip a 17 qubit, l’azienda ha svelato una versione a 49 qubit (visibile a destra nell’immagine in evidenza, accanto al predecessore e alla versione da 7 qubit).
Il suo nome (Tangle Lake) è riferito ad una catena di laghi situati in Alaska e quindi alle basse temperature necessarie per utilizzare un chip quantistico. Un computer quantistico potrebbe risolvere in poco tempo problemi che oggi richiederebbero mesi o anni, ma prima di realizzare un sistema commerciale con 1 milione di qubit passeranno almeno 5-7 anni.
Prossimo al debutto è invece Loihi, un chip neuromorfico in grado di effettuare addestramento e inferenza delle reti neurali, simulando il funzionamento del cervello umano. Il chip, realizzato con tecnologia di processo a 14 nanometri, integra 130.000 neuroni e 130 milioni di sinapsi. Ogni core neuromorfico include un learning engine che può essere programmato per supportare diverse topologie di reti neurali. Entro il primo semestre, Intel consegnerà il chip ad università e centri di ricerca.