La Commissione europea ha presentato un piano che prevede la realizzazione di un’infrastruttura europea di supercomputer all’avanguardia a livello mondiale. L’obiettivo del progetto EuroHPC è implementare sistemi di calcolo ad alte prestazioni, in grado di raggiungere entro il 2023 un miliardo di miliardi di operazioni al secondo. L’iniziativa fa seguito alla dichiarazione firmata il 23 marzo 2017 in occasione della Giornata digitale a Roma da sette stati membri (Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna).
L’attuale Top 10 dei supercomputer è dominata da Cina, Stati Uniti e Giappone. Considerata l’importanza di questi sistemi, utilizzati in svariati settori, gli scienziati e le industrie europei elaborano i propri dati al di fuori della UE, in quanto i tempi di calcolo disponibili in Europa non soddisfano le loro esigenze. Ciò ha tuttavia conseguenze su protezione dei dati e segreti commerciali, con particolare riguardo alle applicazioni sensibili. Ecco quindi la necessità di progettare un’infrastruttura europea di supercomputer.
Al progetto EuroHPC sono stati riservati circa 486 milioni di euro nell’ambito del quadro finanziario pluriennale attuale, cui corrisponderà un contributo analogo degli Stati membri e dei paesi associati. Entro il 2020 verranno investiti circa un miliardo di euro di finanziamenti pubblici e privati. Il piano prevede di acquisire, entro il 2023, sistemi con prestazioni pre-esascala (cento milioni di miliardi (1017) di operazioni al secondo) e sviluppare sistemi con prestazioni ad esascala (un miliardo di miliardi (1018) di operazioni al secondo).
Il primo passo sarà acquisire e gestire due macchine per il supercalcolo con prestazioni pre-esascala e almeno due macchine per il supercalcolo con prestazioni medie (1016 operazioni al secondo) e fornire l’accesso a questi supercomputer ad utenti pubblici e privati a partire dal 2020.