Stangata dell’Antistrust contro le agenzie turistiche online. L’AGCM ha fatto sapere, infatti, di aver erogato sanzioni per un totale di 4 milioni di euro verso sei agenzie di viaggi online colpevoli di non aver riportato informazioni trasparenti per il consumatore. I siti coinvolti in questa istruttoria operano non solo come agenzie ma anche come comparatori turistici online attraverso i siti www.it.lastminute.com, www.volagratis.com, www.opodo.it, www.govolo.it, www.edreams.it, www.gotogate.it.
L’AGCM aveva avviato le indagini a seguito di una serie di segnalazioni portate avanti dalle associazioni di consumatori e dopo i risultati della verifica di 352 siti web di comparatori turistici nell’Unione Europea effettuata dalla Commissione europea. A seguito delle indagini, l’AGCM ha rilevato che all’interno dei suddetti portali online mancavano informazioni sufficientemente chiare e di immediata comprensione per il consumatore. Una lacuna che secondo l’Autorità ostacolava l’esercizio dei diritti dei consumatori.
Evidenzia, infatti, l’Autorità nella sua delibera:
Sui citati siti internet, l’Autorità ha riscontrato la presenza di informazioni non sufficientemente trasparenti e di immediata comprensione per il consumatore, che ostacolavano l’esercizio dei relativi diritti, riferite alle responsabilità del soggetto che offre il servizio di intermediazione, all’identità della piattaforma per le prenotazioni alberghiere, ai criteri in base ai quali sono calcolati gli sconti praticati.
Ma le irregolarità riscontrate dall’AGCM riguarderebbero anche l’applicazione di un supplemento di prezzo in relazione alla tipologia di carta di pagamento utilizzata dai clienti per l’acquisto di voli.
Continua così l’azione di contrasto ad una pratica che frena lo sviluppo del commercio elettronico e impone un costo di transazione al quale i consumatori non sono in grado di sottrarsi, se non scegliendo forme di acquisto e pagamento più disagevoli.
Infine, l’Autorità ha ritenuta illecita anche la presenza di un numero per l’assistenza telefonica post vendita a tariffazione maggiorata e l’assenza di un indirizzo di posta elettronica che il consumatore può utilizzare per comunicare efficacemente con il professionista.