L’era della Mobility as a Service è ufficialmente aperta: anche BMW e Mercedes-Benz (Daimler) stanno per annunciare iniziative finalizzate ad offrire i propri veicoli con una formula di abbonamento. I due automaker tedeschi percorreranno dunque lo stesso solco già tracciato da Audi, Cadillac, Porsche e Volvo. A riportarlo è un’indiscrezione comparsa sulle pagine del sito Automotive News.
A fronte di una spesa fissa periodica, presumibilmente su base mensile o annuale, sarà possibile accedere a diversi tipi di vetture senza limitazioni di alcun tipo. L’esborso economico richiesto ai clienti coprirà non solo l’utilizzo del veicolo, ma anche le operazioni di manutenzione e la sottoscrizione della polizza assicurativa necessaria per circolare su strade pubbliche. Queste le parole di Bernhard Kuhnt, CEO di BMW of North America, interpellato sulla questione tra i padiglioni dell’evento NAIAS (North American International Automotive Show) in scena a Detroit, che anticipano l’avvio di una fase pilota necessaria per raccogliere feedback.
In questa fase stiamo valutando la possibilità con BMW Financial Services. Se lo faremo, inizieremo con un programma pilota per capirne bene il funzionamento.
Intenzioni simili per Mercedes-Benz, come confermato da Britta Seeger (Global Sales Chief). Offerte simili si discostano da quelle dei servizi di car sharing poiché il parco vetture è gestito direttamente dagli automaker che le producono e non da realtà terze. Inoltre, l’utilizzatore non paga per l’effettiva distanza percorsa o per il tempo del noleggio, ma è chiamato a corrispondere una tariffa è di tipo flat, indipendentemente dal chilometraggio.
Un’ennesima dimostrazione di come il concetto di auto di proprietà sia inesorabilmente destinato a scomparire in futuro o comunque a cedere il passo a modelli di mobilità alternativi, fortemente legati alla sharing economy e a una visione evoluta del viaggio, complice anche l’avvento di tecnologie come quelle dedicate alla guida autonoma.