L’arrivo sul mercato di HomePod potrebbe essere ormai imminente. Lo speaker intelligente di Cupertino, annunciato la scorsa estate e inizialmente previsto per dicembre, ha subito alcuni ritardi in fase di produzione. Secondo alcune fonti provenienti da Taipei, tuttavia, il device sarebbe finalmente in dirittura d’arrivo: i partner produttivi di Apple avrebbero infatti cominciato le consegne. La prima distribuzione non avverrà però in tutto il mondo, ma solo in alcune selezionate nazioni.
Fra i consumatori vi sono grandi aspettative per HomePod, lo speaker intelligente targato mela morsicata, in grado di adattare automaticamente la qualità del suono alle caratteristiche fisiche della stanza in cui è posizionato. Dopo i ritardi accumulati negli ultimi mesi, potrebbe essere definitivamente giunto il momento della sua apparizione nei negozi. Inventec, il partner scelto da Apple per l’assemblaggio del device, avrebbe infatti avviato la consegna del primo milione di esemplari, uno stock giudicato sufficiente per rispondere alla domanda già nelle prossime settimane.
La compagnia di Taiwan avrebbe avviato la primissima consegna proprio in questi giorni, così come confermato telefonicamente da una fonte anonima al quotidiano Taipei Times, sebbene da Cupertino non giungono ancora dettagli in merito.
Nonostante giunga in ritardo rispetto ai concorrenti Google Home e Amazon Echo, la Mela rimane ottimista sul successo del prodotto. Venduto a 349 dollari, infatti, HomePod non si limita come i competitor alla semplice riproduzione musicale i ai servizi di assistenza vocale. Lo speaker è stato progettato per altro scopo, ovvero per garantire un ascolto di elevatissima qualità, in grado di riprodurre un suono a 360 gradi che avvolga l’utente, con un sistema intelligente di decodifica spaziale degli ambienti. Il tutto è reso possibile anche dal chipset A8 di cui HomePod si avvale.
Così come già accennato, al lancio il dispositivo sarà disponibile probabilmente solo in alcune selezionate nazioni, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Australia e pochi altri. Per l’Italia, invece, servirà probabilmente attendere qualche mese in più prima di poter acquistare il prodotto.